Centrato sul complesso mondo dei disturbi dello spettro autistico e prodotto dalla Fondazione Trentina per l’Autismo, il film “Vite parallele”, che tratta tre storie di autismo ispirate a fatti veri e che ha vinto alla Mostra del Cinema di Venezia il “Premio Cinema Veneto Leone di Vetro” per la migliore sceneggiatura, sarà il 12 ottobre al centro della prima proiezione pubblica a Coredo (Trento), nell’ambito della rassegna “Il Trentino sul grande schermo”

Il docufilm del regista Herman Zadra esplora il mondo complesso e sconosciuto ai più dei disturbi dello spettro autistico, portando sul grande schermo spaccati di vita reale: “vite parallele” alle nostre, che ci scorrono accanto senza che quasi ce ne accorgiamo, segnate da grandi difficoltà che è difficile immaginare. Un film che svela la cruda realtà di migliaia di persone in Trentino e in Italia, attraverso tre storie ispirate a fatti veri e ci accompagna con la voce narrante di una ragazzina, che l’autismo ce l’ha in casa, verso un finale dolce e amaro allo stesso tempo, ma di speranza per il futuro.

La dirigente del Russell Teresa Periti, che ha sottolineato il valore sociale e al tempo stesso didattico per studenti e studentesse che hanno partecipato al film e sperimentato quanto la scuola e loro stessi possano essere decisivi per rendere più inclusiva la società in cui viviamo.
L’assessora all’Istruzione e alla Cultura della Provincia Autonoma di Trento Francesca Gerosa, ha dichiarato: «Ringrazio la scuola che con volontà si è aperta a questo bellissimo e importante progetto. Qui si vedono passione e cuore nel trasmettere un messaggio che è arrivato forte e chiaro. La Provincia Autonoma di Trento ha già iniziato un percorso importante collegato al tema dell’inclusione e sarà una delle priorità di questa legislatura. RingraziO il cavalier Coletti [presidente della Fondazione Trentina per l’Autismo, N.d.R.], perché sappiamo quanto fa per la nostra comunità. Nel territorio c’è la componente pubblica che sostiene i progetti, ma sappiamo che c’è un mondo privato senza il quale nulla sarebbe possibile, lo ringraziamo per essere al nostro fianco».

Lunghi applausi e tanti occhi lucidi quando le luci si sono riaccese: complimenti a tutti gli attori, anche con autismo, tra cui il co-sceneggiatore Gianluca Danieli, che ha saputo trasmettere l’esperienza di chi l’autismo lo vive in prima persona.
Soddisfatto il regista Herman Zadra: «È stato un anno e mezzo di lavoro intenso, ma da subito abbiamo percepito l’entusiasmo che ci girava intorno. Fin da quando abbiamo cominciato le prime riprese abbiamo subito detto “questo è un progetto che viene capito dai ragazzi”, che è la speranza più bella, perché sono loro il futuro, sono loro che si faranno poi ambasciatori di questo messaggio di un futuro possibile. Comprendere il potenziale che hanno queste persone e valorizzarlo è una delle chiavi di lettura di questo film. Pur tenendo conto della variabilità dei casi, anche più gravi, abbiamo raccontato un futuro possibile in cui queste persone non sono rinchiuse, ma vanno inserite nel mondo del lavoro con possibilità diverse a diversi livelli.».

Giovanni Coletti, presidente della Fondazione Trentina per l’Autismo, che ha finanziato la realizzazione del progetto: «Un film dal forte impatto emotivo, che racconta la realtà delle cose. Nel mondo i casi di autismo sono in aumento, non perché ci sia un’epidemia, l’autismo non è una malattia, sono le diagnosi che sono migliorate. Speriamo di portare in tutte le scuole questo film per aumentare la consapevolezza sull’autismo anche nel mondo scolastico dove ci sono gli adulti di domani, per loro e con loro vogliamo creare una società più inclusiva in cui ci sia un posto anche per le persone con autismo».

fonte Superando.it

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