Via al “bollino” dei negozi accessibili
Supera un’altra tappa il piano “negozi senza barriere”. A palazzo Barbieri è stato, infatti, messo a punto il bando pubblico rivolto ai titolari degli esercizi commerciali della città. L’obiettivo è permettere alle persone disabili, anziane, con disabilità sensoriali e bambini in passeggino di accedere a negozi, bar, ristoranti e strutture alberghiere e quindi di godere, come tutti, delle opportunità offerte dai luoghi di ristorazione, di vendita, di intrattenimento e di ricezione turistica. L’iniziativa è già stata sperimentata con successo a Reggio Emilia. I titolari che aderiranno all’iniziativa, certificando di aver eliminato gli ostacoli alla fruizione degli ambienti, potranno richiedere il kit di “negozio accogliente”. A tale scopo, al progetto aderiscono anche gli allievi dell’Accademia di Belle Arti di Verona che stanno studiando il logo per la vetrofania che permetta la riconoscibilità del negozio. Tutti i negozi partecipanti al progetto saranno inoltre inseriti in un’apposita sezione del portale web del Comune, per promuovere la loro opera di inclusione e accoglienza. “Si tratta di una sorta di bollino con la dicitura “Negozio accogliente”. Sto con Verona città senza barriere”,spiega Ilaria Segala, assessore all’urbanistica e agli interventi per eliminare le barriere architettoniche, “che certificherà, anche a livello internazionale, il fatto che in tali esercizi commerciali tutti si possono muovere a proprio agio. Per quanto riguarda i tempi, tra gennaio e febbraio è prevista la conclusione dello studio sul logo da parte degli allievi dell’Accademia, poi il bando sarà pubblicato in modo da rendere operativo il progetto entro la primavera. Per gli esercizi commerciali”, evidenzia l’assessore, “l’iniziativa costituisce anche un’opportunità per ampliare la propria clientela”. Per informarli del progetto, l’assessore all’urbanistica ne ha illustrato i passaggi ai Presidenti delle otto circoscrizioni. Inoltre c’è stato un primo incontro con i commercianti a San Zeno, mentre per venerdì ne è in programma un altro al centro Tommasoli, in Borgo Santa Croce.
“Questa iniziativa, che stavamo studiando insieme a Nicoletta Ferrari, la fondatrice di Dismappa, che purtroppo ci ha prematuramente lasciati” fa sapere Ilaria Segala, “affianca il Peba, cioè il piano di eliminazione delle barriere architettoniche, al momento in fase di adozione per il primo stralcio legato al centro storico. Sul tema dell’accessibilità”, sottolinea, “c’è una crescente sensibilità ed è quindi molto significativo che anche il privato faccia la sua parte per eliminare piccoli e grandi ostacoli che rendono difficile la vita di molti cittadini e turisti”.
Per promuovere l’iniziativa l’assessorato ha predisposto il vademecum “Verona senza barriere” nel quale, anche attraverso vignette prese da un opuscolo della Società olandese per la riabilitazione, si elencano le “buone prassi” dell’inclusione. Dalle indicazioni sulle fermate degli autobus e sui parcheggi riservati più vicini agli ascensori con avvisatori acustici e alle rampe di accesso. Dagli spazi nelle camere d’albergo che permettano di muoversi con la carrozzina al tipo di arredi. Dall’uso dei materiali per le pavimentazioni alla collocazione dei sanitari nei servizi igienici. C’è anche una specifica scheda sui menù dei ristoranti annessi agli alberghi. Si raccomanda la disponibilità di diete adatte a persone con diabete o con osteoporosi, senza glutine, ma anche vegetariane e legate a motivazioni religiose.
Tratto da L’Arena del 29/11/2018 a firma Enrico Santi