Scegliere di donare è facile come pronunciare un sì, e ha un valore inestimabile.

Il progetto: Una scelta in Comune

Gli uffici anagrafe dei Comuni sono stati individuati quali punti di raccolta e registrazione delle dichiarazioni di volontà in merito alla donazione di organi e tessuti. A tutti i cittadini maggiorenni, in occasione del ritiro o del rinnovo della carta d’identità, è offerta una modalità aggiuntiva con la quale esprimere il proprio consenso o diniego alla donazione. L’estensione agli uffici anagrafe tra i luoghi in cui poter dichiarare e registrare il proprio volere sulla donazione di organi e tessuti è regolamentato dall’art. art. 3, comma 8-bis della Legge 26 febbraio 2010 n. 25 e dal successivo art. 43 del Decreto-Legge 21 giugno 2013 n. 69, così come modificato dalla Legge di Conversione 9 agosto 2013 n. 98.

Donazione di organi e tessuti: una scelta semplice, dal potenziale rivoluzionario.

Cambiare il mondo non deve per forza costare fatica. Può essere semplice come dire di sì. Nella Giornata nazionale per la donazione di organi e tessuti, che si celebra l’ 11 aprile 2025, è importante riflettere sul valore della dichiarazione di assenso alla donazione di organi al momento del rinnovo della carta di identità. Perché, se da un lato le donazioni di organi e tessuti nel nostro Paese non sono mai andate meglio di così, dall’altro le opposizioni alle donazioni non accennano a diminuire.

Più “no” dell’anno scorso. Secondo i dati del Centro Nazionale Trapianti, in questo momento nel Sistema informativo trapianti (SIT), la piattaforma che registra le dichiarazioni di volontà sulla donazione di organi e tessuti dopo la morte rilasciate dai cittadini presso le ASL, l’AIDO e i Comuni, sono depositati 22,3 milioni di dichiarazioni: 15,5 milioni di consensi e 6,8 milioni di opposizioni.

I no alla donazione di organi però sono in crescita: dal 1 gennaio al 31 marzo 2025 sono saliti del +3,4% rispetto al 2024, mentre le astensioni sono diminuite dello 0,6%. Intanto, ci sono circa 8.250 persone in lista di attesa per un trapianto (soprattutto di rene – 5.972 – poi fegato, cuore, polmone, pancreas, intestino).

Alcune resistenze. «Negli ospedali del nostro Paese non sono mai stati realizzati tanti trapianti e prelievi di organi come nell’ultimo anno, grazie alla generosità dei tanti donatori, mentre nei Comuni non accennano a diminuire i nostri concittadini che scelgono di dire “no” alla donazione», spiega Giuseppe Feltrin, direttore del Centro nazionale trapianti.

Il nodo degli indecisi. Nel primo trimestre del 2025, il 60,3% dei cittadini che hanno espresso dichiarazioni di volontà sulla donazione di organi al momento del rinnovo della carta d’identità elettronica ha dato il proprio consenso al prelievo di organi dopo la morte, mentre il 39,7% ha scelto di opporsi. C’è stata però una percentuale molto elevata di astenuti: tra le persone che hanno rinnovato il documento nei primi 90 giorni dell’anno, ce ne sono state 680.000 – il 41,6% – che non hanno espresso alcuna volontà sulla donazione di organi e tessuti.

Possiamo fare la differenza. «Da un lato, la nostra rete trapiantologica migliora dal punto di vista clinico-scientifico e sotto il profilo organizzativo, ed è in grado di individuare un numero crescente di donatori potenziali, anche grazie alla donazione a cuore fermo», dice Feltrin. «D’altro canto, però, soprattutto in alcune fasce d’età, tante persone faticano a dichiarare la propria volontà di donare mentre rinnovano il documento e finiscono per registrare un “no” che, pur revocabile, potrebbe in futuro rischiare di condizionare in negativo la nostra capacità di trovare organi compatibili per i tantissimi pazienti in attesa di trapianto.

Un dato sul quale dobbiamo lavorare è quello dei perplessi, persone alle quali probabilmente non è arrivato correttamente il messaggio sul valore del dono. E sarà questo uno dei nostri impegni».

Le fasce di età nelle quali si registra il maggior numero di “no” sono quelle degli over 60 e dei 18-30 anni. Gli assensi sono invece più diffusi tra i 40-50enni. In occasione della Giornata della Donazione, e per convincere gli indecisi, il Centro Nazionale Trapianti ha lanciato una campagna social intitolata “Ha detto sì”, per ricordare a tutti che scegliere di donare gli organi non costa nulla e salva la vita a chi è in attesa di un trapianto.

Una scelta di civiltà. La rete trapiantologica italiana è un punto di riferimento anche per le donazioni di tessuti, un aspetto di cui si parla meno. «Ma si tratta di interventi spesso salvavita, come nel caso del trapianto di cute nei pazienti con ustioni gravissime, o comunque cambiano in modo decisivo la vita di chi le riceve, basti pensare a chi torna a vedere grazie a una nuova cornea», aggiunge Feltrin.
«Chi decide di registrare il proprio consenso alla donazione degli organi lo fa automaticamente anche per i tessuti, e in questo caso le condizioni per un prelievo dopo il decesso ricorrono più frequentemente. Per questo è importante ricordare il valore fondamentale della donazione: è il momento giusto per fare una scelta di civiltà che non ci costa nulla, perché avviene quando non ci siamo più, ma che può valere tantissimo per chi resta».