Come descritto nel titolo, questo è il racconto di alcuni giorni passati in famiglia e in una natura stupenda, necessariamente suddiviso in giornate:
Agosto 2024 – primo giorno : i SERRAI DI SOTTOGUDA
Quattro giorni fra le Dolomiti: seconda parte (VAL VENEGIA – BAITA SEGANTINI)
Quattro giorni fra le Dolomiti: terza parte (PASSO SAN PELLEGRINO – RIFUGIO FUCIADE)
Quattro giorni fra le Dolomiti: ultima parte (LAGO NAMBINO – LAGO MONTAGNOLI)
La nostra base di appoggio quest’anno è nel Comune di Canale D’Agordo.
Al nostro arrivo, la prima sera prevede una cena in famiglia in una nota baita del luogo perché anche quest’anno è arrivato il mio “birthday”.
La mattina seguente ci spostiamo a una mezzoretta d’auto nel Borgo di Sottoguda, frazione del Comune di Rocca Pietore (BL). Sottoguda è famosa per due cose:
– per essere stato riconosciuto come uno dei Borghi più Belli D’Italia, in effetti è davvero un mini borgo con stradine in porfido ed edifici splendidamente conservati;
– per i “Serrai di Sottoguda”.
Cosa sono i Serrai di Sottoguda?
Un canyon naturale situato ai piedi della regina delle Dolomiti, la Marmolada, il cui ghiacciaio purtroppo è sempre più “povero”, e che si è creato dall’erosione dei ghiacci prima e dal corso del torrente Pettorina poi. È uno spettacolo naturale affascinante ed unico: questi sono i Serrai di Sottoguda. Un percorso di 2.5 km circa sovrastato da imponenti pareti rocciose molto alte, che fino alla prima metà degli anni ‘60 rappresentava l’unica via di comunicazione fra Sottoguda e Malga Ciapela, fra il Veneto Bellunese e il Trentino con Passo Fedaia. Il canyon dei Serrai è stato chiuso a seguito della “famigerata” Tempesta Vaia del 2018. In quella triste occasione, tutto il fondo canyon è stato devastato. La strada che correva accanto al torrente Pettorina è stata spazzata via dalla forza della natura, dell’acqua e dei venti. Da allora tutto il canyon è stato chiuso per motivi di sicurezza e per impraticabilità.
Sono passati diversi anni ed ancora oggi i Serrai sono chiusi.
In via eccezionale e per riavviare l’attrazione turistica, è stato dato il via ad una iniziativa denominata “Cantiere Aperto”, perché in effetti il cantiere è ancora in funzione, le opere di sottofondo sono state ultimante, ma manca ancora la finitura dell’ultimo tratto di strada che collega la parte alta del Canyon con la Malga Ciapela.
Dal 1° agosto al 15 settembre una parte del percorso è stato reso visitabile gratuitamente, con una guida, ma solo su prenotazione che posso testimoniare sono andate a ruba.
La guida che ci ha accompagnato nelle due ore di visita guidata, ci ha narrato un po’ di storia del canyon dal punto di vista naturalistico, del suo utilizzo quale polveriera naturale durante la guerra (nascondevano le munizioni in grotte a fondo valle, facilmente sorvegliabili e difficilmente attaccabili dall’alto), Ci ha raccontato dei ragionamenti e delle scelte fatte come per esempio elevare la sede stradale sopra la sede del torrente per preservarla da altre possibili piene, e delle possibili destinazioni di questa “opera naturale ristrutturata” come quella di un museo con ingressi sorvegliati.
La bella notizia finale è che il cantiere dovrebbe essere chiuso entro la fine anno e con la prossima primavera i “Serrai” dovrebbero tornare visitabili dai turisti in zona.
La guida molto preparata e cortese, ci ha anche informato che non sono mancate le critiche per il tipo di intervento realizzato che forse ha un po’ snaturato la naturalezza del canyon (scusate il gioco di parole), ma la scelta è stata fondata (secondo me non a torto) su dare una garanzia nel tempo a questi lavori e a questo canyon, che è ancora la sola via alternativa ai due ponti che si vedono in alto su alcune fotografie della attuale SP641, per superare avversità naturali simili al Vaia.
Nei dintorni dei Serrai vi sono tante possibilità: una semplice passeggiata nella tranquillità di Sottoguda come detto uno dei Borghi più belli d’Italia dal 2016, dove il tempo sembra davvero essersi fermato. Il villaggio è rinomato per i suoi “tabièi”, i fienili in legno e muratura un tempo impiegati per il ricovero del bestiame e del fieno ed oggi abilmente ristrutturati ed ornati con decorazioni fatte a mano dagli artigiani locali.
La zona dei Serrai di Sottoguda è ricca di laboratori dell’artigianato locale: in località Pian di Sottoguda, ad esempio, è possibile vedere ed acquistare oggetti in legno, sia sculture di tipo tradizionale che oggetti più ricercati in legno di ciliegio e faggio impreziositi di cristalli.
Un’altra attività molto praticata in zona è la lavorazione del ferro battuto: nei negozietti potrete ammirare simpatiche riproduzioni di animali in ferro, quali gufi, farfalle e molto altro.
Sulla destra del torrente Pettorina è possibile passeggiare in mezzo alla natura con un percorso ciclopedonale sterrato, con un paio di aree pic-nic attrezzate, che credo dovrebbe collegare Sottoguda con il più famoso paese di fondo valle che dà il nome all’omonimo lago: Alleghe. Al momento non mi risulta che il collegamento sia completato se non passando in sede stradale.
Una doverosa nota per gli amici “Tririders”: come è possibile vedere dalle foto, io ero in vacanza con Triride+MTW ma sempre dalle fotografie è facile intuire che il percorso dei serrai ha un fondo quasi perfetto, le pendenze che ci sono, sino ai 2/3 del percorso sono affrontabili anche il solo Triride, lascio un punto in sospeso per la parte finale del canyon, che non abbiamo potuto fare e che pare avere una pendenza sensibile ma non proibitiva.
Discorso simile, ma con un fondo decisamente più sterrato, anche per la passeggiata lungo il torrente Pettorina fuori il centro abitato.
Un grazie ai miei compagni di viaggio, Barbara, Luca, Alberto e Lina immancabilmente al mio fianco.
La vacanza prosegue con un’altra giornata dedicata ad una valle stupenda di cui racconterò a breve.