Anche per questo articolo lo spunto arriva da un post sulla nostra chat di gruppo di WA.
La premessa necessaria è che per non essere troppo lungo e pertanto pesante da leggere, suddividerò questo articolo in più parti, iniziando col parlare e proporre quello che con la collaborazione di qualche socio, possiamo trattare per cognizione di causa, quindi iniziamo col parlare delle ciclabili della nostra provincia, quelle che qualcuno di noi magari ha anche già percorso.

Prima di iniziare, ho bisogno di fare anche due precisazioni:

  • le ciclabili di cui parleremo, sono state fatte con carrozzine manuali trainate però da un propulsore elettrico, che io nei miei racconti di viaggio chiamo per nome “Triride”, non solo per comodità e brevità ma anche perché, sapendo tutti noi che hanno caratteristiche diverse, è doveroso dare una completezza di informazione, così come quando si racconta che certe pendenze vengono superate solo in retromarcia;
  • l’altra puntualizzazione, superflua forse (ma non troppo) è che dobbiamo sempre considerare l’autonomia dei nostri mezzi e che il percorso (salvo diverse opzioni) va sempre calcolato sia in andata che ritorno.

Io inizierei con quella che ritengo la più facile, sicura e fattibile anche in autonomia, con una lunghezza assolutamente affrontabile:
parliamo della ciclabile che collega Peschiera del Garda a Borghetto sul Mincio.
Sono circa 13 km, non di più, di sola andata e si può partire da due punti diversi in Peschiera del Garda. Io sono partito, e mi piace molto, dal parcheggio vicino a Porta Brescia (pedonalizzata), poco più avanti del ponte inizia in discesa, ora asfaltata quindi più sicura, la predetta ciclabile. Questo può rappresentare al ritorno il solo ostacolo rinvenibile su tutto il percorso perchè la salita (al ritorno) con i Triride base forse potrebbe servire una mano … ma c’è la soluzione, iniziare la ciclovia dalla Località Porto Vecchio dove proprio sotto il cavalcavia della SR11 c’è un parcheggio libero. Io prima di scendere verso Borghetto, risalirei il Mincio in direzione di Peschiera per ammirarne le maestose mura (sono poche centinaia di metri).
Seguendo la corrente del fiume Mincio, si inizia un percorso tutto pianeggiante, ampio, asfaltato e riservato al transito di biciclette e pedoni. Prima di raggiungere Borghetto incontriamo la diga di Ponti sul Mincio, grazie alla quale ci spostiamo sul lato opposto del fiume. Proseguiamo verso sud ammirando paesaggi diversi e un paio di km prima di arrivare a Borghetto passiamo davanti ad una “stube” uno di quei posti dove è possibile fermarsi, riposare, dissetarsi e perchè no, anche mangiare in mezzo al verde, alla natura. Teniamo presente però che siamo a soli 2 km da Borghetto sul Mincio, che è una attrazione turistica famosa nel mondo. Il Castello Scaligero di Valeggio sul Mincio in alto sulla sinistra domina il famoso Ponte Visconteo superato il quale (grazie ad un sottopasso) termina praticamente la ciclabile.
Ma attenzione, proprio dal parcheggio inizia un altra ciclabile, quella che porta sino a Mantova, ma ne parliamo in un diverso capitolo.

Usciti dalla ciclabile, sulla nostra destra si può iniziare ad ammirare il piccolo Borgo inserito anche fra i Borghi più Belli D’Italia.

Borghetto sul Mincio è visitabile durante tutto l’anno, in tutte le stagioni il periodo migliore però è la tarda primavera e inizio dell’estate, quando i fiori sbocciano e il borgo si riempie di colori. La visita di Borghetto sul Mincio inizia dalla porta merlata che dà accesso al cuore del borgo. Il primo antico mulino ad acqua lo si incontra, sulla sinistra, poco dopo l’ingresso di Borghetto. Quasi di fronte, una piccola viuzza sulla destra conduce ad altri tre mulini ad acqua ben conservati, dei quali è possibile vedere ancora le loro ruote. Qui si trova anche l’Angolo degli Innamorati, una ringhiera dove ci sono appesi centinaia di lucchetti. Poco dopo si trova il Ponte San Marco, o Ponte di Legno, che porta alla riva opposta. Arrivati sulla riva opposta del fiume, si potrà godere di una splendida vista su diverse cascatelle e sul maestoso Ponte Visconteo, o Ponte Lungo. Suggerisco anche di fare due passi verso sud, sino a raggiungere la punta a sud di Borghetto, dove il fiume ed il canale creato con la diga di Salionze, si riuniscono per scendere diretto verso Mantova. Rimanendo su questo lato del fiume e passeggiando dietro il centro abitato si può poi salire sul Ponte Visconteo e percorrerlo per tutta la sua lunghezza ammirando dall’alto alla propria destra Borghetto e i suoi antichi mulini. Fatelo, ne vale la pena.

Forse è arrivato il momento di rientrare su Peschiera del Garda e magari visitare le stradine del centro paese che meritano sicuramente.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *