Anche in questo caso si tratta di un articolo già comparso recentemente sul nostro “L’Informatore”
che riteniamo doveroso riproporre anche on line, perchè meritevole di ulteriore divulgazione.
In questo numero ci allontaniamo un po’ dagli argomenti riabilitativi “classici” per presentare una iniziativa, nata in Svizzera, che ha tuttavia una grande valenza in tema di sport inclusivi.
A differenza dell’Italia, la Svizzera ha forse meno normative di riferimento ma abbonda di iniziative concrete. È opportuno sottolineare alcune caratteristiche tipicamente svizzere.
La prima è l’ottimo livello dello sport disabili, sia a livello amatoriale che agonistico (basta vedere i risultati delle ultime Paralimpiadi).
La seconda è la presenza costante di numerose campagne di sensibilizzazione, rivolte a diversi target di popolazione, circa argomenti quali inserimento sociale, barriere architettoniche, sport inclusivi eccetera. Altra caratteristica è la presenza di numerose iniziative di inclusione che partono da singole persone, associazioni e Centri di riabilitazione. Tra questi ultimi è molto attivo il Centro Paraplegici di Nottwil. Il brulicare di tali iniziative porta poi spesso a movimenti che si trasformano in proposte di legge. Gli sport invernali hanno grande importanza, data l’enorme presenza di territorio montuoso nel Paese e la situazione climatica.
In questo ambito si pone anche l’iniziativa di cui parliamo ora.
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Si tratta di un ausilio nato per consentire il pattinaggio sul ghiaccio a persone con disabilità, su carrozzina (fig 1).
L’ausilio rientra nei progetti della Fondazione Cerebral di Berna, nata nel 1961 per fornire assistenza, supporto e consulenza alle famiglie con figli colpiti da paralisi cerebrale.
Tra gli obiettivi fondamentali rientra proprio quello di permettere a queste persone di condurre una vita nel modo più “normale” possibile, compreso lo sport ed il divertimento.
La Fondazione ha avviato il progetto data l’enorme popolarità del pattinaggio su ghiaccio in Svizzera, ed ha finora consegnato circa una novantina di pattini ad altrettante piste. Ai primi di ottobre, è stato avviato il progetto anche allo Stadio del Ghiaccio di Kloten (fig 2), nei pressi di Zurigo.
La presentazione è nata in collaborazione con la Fondazione Svizzera Paraplegici, che fa capo al Centro Paraplegici di Nottwil, e la Città di Kloten, ove la stagione del pattinaggio su ghiaccio per il pubblico è iniziata il 28 settembre us, con la possibilità di noleggiare pattini e caschi.
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Per la stagione 2024/2025, lo Stadio del Ghiaccio mette quindi a disposizione due “pattini da ghiaccio” speciali.
Ma come funziona il pattino?
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Si tratta di una piattaforma metallica che poggia su lame simili a quelle dei pattini da ghiaccio (fig 3).
Si sale sulla piattaforma tramite una piccola rampa, analoga a quella delle piattaforme servoscala. Le persone mielolese, forse più sensibilizzate ai temi relativi all’autonomia, hanno già fatto notare due importanti problemi.
Il primo: è necessario un accompagnatore (fig 4), sia per salire/scendere dal pattino, sia per pattinare. Infatti non è possibile spingere autonomamente il pattino, bensì è l’accompagnatore che deve spingere. Perciò, è necessario che l’accompagnatore sia in grado sia di pattinare, sia di spingere il tutto.
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È stato richiesto che la ricerca si sviluppi invece in direzione di una possibilità di ruote speciali per un’autospinta autonoma, in modo simile alle carrozzine da spiaggia.
Inoltre, il pattino è idoneo alla maggior parte di carrozzine “classiche”, ossia manuali con dimensioni più o meno standard. Escluse quindi quelle elettriche, basculanti ecc. il che, verosimilmente, esclude una fetta di potenziali utilizzatori. Si tratta comunque di un passo importante verso la possibilità di aprire alle persone con disabilità un’attività finora ritenuta proibitiva.
Va ricordato, infine, che dopo una mielolesione la percezione del caldo e del freddo e la capacità di termoregolazione corporea possono essere alterate. Il freddo può aumentare la spasticità, con ovvie conseguenze sulla postura e su possibili decubiti. Provoca altresì una vasocostrizione, che può influenzare la pressione ed il sistema cardiocircolatorio.
È importante che la persona mielolesa vesta in modo adeguato, includendo guanti, berretti e calzature idonee, faccia uso di bevande calde, controlli la cute dopo l’attività e non ecceda nel tempo dedicato al pattinaggio.