Come potrete vedere, l’iniziativa realizzata con la sponsorizzazione della Ortopedica Scaligera di Verona ed in collaborazione con un gruppo di parapendio del Lago di Garda, ha visto coinvolti tre dei nostri soci (Alberto Danzi, Loris Dalla Vecchia e Stefano Paoli) e mostra, anche se in breve, tutte e tre le fasi del volo.
Si inizia con le fasi di preparazione e partenza, la fase centrale del volo dove si intuisce che purtroppo il tempo metereologico non è dei migliori, e poi la fase conclusiva, quella dell’atterraggio che avviene in sicurezza grazie alla collaborazione del team con in commenti a caldo (non troppo caldo visto il tempo) dei protagonisti.

Sempre il buon Alberto ha poi precisato “Comunque per chi fosse interessato il costo per un lancio viene 150 euro più il biglietto seggiovia che da Malcesine porta sul Monte Baldo. Arrivati in cima si viene caricati su un pick up che vi porta nel punto di lancio che dista all’incirca 400 m ma in carrozzina non è fattibile causa rocce e forti pendenze. Una volta imbragati si viene sollevati e appena il vento gonfia la vela si inizia a scendere fino a che non finisce il prato e si prende il volo. Le proprie carrozzine vengono ricaricate sul pick-up e portate al punto di atterraggio“.

Questo sotto è il racconto del ns socio Alberto Danzi:
“Loris Dalla Vecchia e Stefano Paoli ed Io, ci siamo recati alla funivia di Malcesine sul Lago di Garda dove abbiamo incontrato questo gruppo di parapendio che per quella giornata ci aveva offerto a titolo gratuito assistenza e un lancio con il parapendio in tandem con l’istruttore. La giornata pur essendo in estate era abbastanza fredda e ci avevano consigliato di coprirci per bene perché ci saremmo lanciati dalla cima del Baldo a circa duemila metri e il volo avrebbe avuto una durata di circa 30 minuti. Sfruttando le varie correnti saremmo poi atterrati a Malcesine, lungo la spianata ricavata proprio sulle sponde del lago, in sostanza una pista di atterraggio artificiale.
Gli istruttori ci hanno spiegato che Malcesine è uno dei punti preferiti per il parapendio a livello mondiale. Prima di partire ci hanno consegnato un giubbetto di salvataggio, un caschetto e tutta l’imbragatura utile ad essere agganciati al distruttore che manovrava poi le vele. Siamo saliti con la funivia fino alla cima del Monte Baldo, lì abbiamo trovato un pick-up, sul quale siamo saliti grazie all’aiuto di alcuni volontari che poi hanno caricato anche le ns carrozzine. Ci hanno portati nel luogo da cui avremmo preso il volo.
La zona era un grande prato in pendenza che finiva in una ripida scarpata di circa 500 metri.
Il primo a partire è stato Stefano, che con l’aiuto due persone che lo hanno tenuto sollevato e al vento, in pochi istanti ha preso il volo insieme al suo istruttore. Il secondo a partire sono stato io, Alberto, con la stessa identica tecnica utilizzata per Stefano tranne che hanno faticato un po’ di più per far gonfiare la vela, tenendomi sollevato e correndo verso la fine del prato. Una volta che la vela si è spiegata in circa 5 metri abbiamo preso il volo anche noi. Il terzo a partire è stato Loris, con le medesime modalità tecniche. Il volo a causa del maltempo è durato circa venti minuti, purtroppo ha iniziato a piovere e per non rischiare incidenti hanno preferito accorciare il volo. Volare a circa 2000 metri di altezza procura emozioni e un senso di libertà difficili da spiegare e raccontare, perché il parapendio al contrario del paracadutismo sfrutta le correnti ascensionali e quindi il volo è molto tranquillo, molto silenzioso e permette di godersi il panorama per un tempo più lungo. Trovata la corrente che ci permetteva di rimanere “sospesi” c’è stato chiesto se volevamo provare a timonare le vele sempre e comunque con doppio comando in maniera che l’istruttore/pilota avesse sempre tutto sotto controllo. Dopo aver roteato per circa 20 minuti è iniziata la manovra di discesa per poi allinearci lungo la pista di atterraggio. La discesa è stata abbastanza ripida con alcune manovre acrobatiche che ci hanno fatto roteare molto velocemente, stile montagne russe.
Una volta che siamo arrivati sopra alle case di Malcesine ci siamo spostati verso il lago e ci siamo allineati per la fase di atterraggio dove si scendeva molto velocemente e solo nell’ultima fase si rallentava in maniera da poter garantire l’atterraggio in maniera controllata. Per noi disabili che non potevamo atterrare utilizzando le gambe avevano predisposto dei volontari che nel momento in cui atterravamo ci prendevano di peso tenendoci sollevati e correndo con noi finché l’atterraggio non era completato per poi adagiarci nell’erba. Mentre noi facevamo questa bellissima esperienza di volo, le nostre carrozzine che avevamo lasciato sul Monte Baldo sono state prontamente caricate e portate con i pick-up direttamente dove poi abbiamo effettuato l’atterraggio, quindi una volta arrivati avevamo già le nostre carrozzine.
Tra i vari servizi che hanno offerto c’era anche la possibilità di acquistare la registrazione video di tutta l’uscita in parapendio grazie a delle videocamere poste sui nostri caschi che hanno ripreso tutto. L’esperienza vissuta ci ha molto colpiti. Doveroso a questo punto informarci se potevamo ripetere questa esperienza anche privatamente senza dover passare dalla “ortopedia” che aveva offerto la giornata.
L’esperienza è completamente accessibile ed è possibile farla anche privatamente (con i dovuti contatti preventivi) con un costo di 150€ a viaggio (all’epoca del ns volo)”.

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