L’inclusione – e nello specifico l’inclusione scolastica – non è solo un traguardo da raggiungere, ma un processo continuo che richiede impegno, visione e collaborazione. E lo sport, con il suo potenziale di unire le persone, è un alleato fondamentale in questo percorso. Su questa linea si muove un progetto lanciato dalla Fondazione Decathlon, che mira appunto a integrare lo sport inclusivo nel percorso formativo delle scuole italiane, coinvolgendo docenti e studenti/studentesse
L’inclusione scolastica degli studenti e delle studentesse con disabilità è una delle sfide più importanti per il sistema educativo contemporaneo. Creare ambienti di apprendimento dove ognuno possa esprimere il proprio potenziale è un obiettivo fondamentale.
Lo sport, con il suo linguaggio universale e il suo potere trasformativo, rappresenta uno strumento efficace per abbattere le barriere, promuovere il rispetto delle diversità e incentivare la partecipazione attiva di tutti. In questo contesto, la Fondazione Decathlon ha lanciato un progetto innovativo per integrare lo sport inclusivo nel percorso formativo delle scuole italiane, coinvolgendo docenti e studenti in un’esperienza educativa e sociale unica.
Formazione dei docenti: lo sport come veicolo di inclusione
Entro breve, dunque, la Fondazione Decathlon, in collaborazione con La Fabbrica Società Benefit e con il supporto di esperti del settore, metterà a disposizione due corsi di formazione gratuiti per i docenti delle scuole primarie e secondarie di primo grado. Come dichiarato nel comunicato stampa diffuso per l’occasione, i corsi sono «indicizzati sulla piattaforma ministeriale S.O.F.I.A. (Sistema Operativo per la Formazione e le Iniziative di Aggiornamento del personale della scuola) e rilasceranno un attestato ai sensi della Direttiva Ministeriale 170/16, valido per l’inserimento nel portfolio professionale del docente».
Attraverso un approccio multidisciplinare che coinvolge atleti paralimpici, medici e dirigenti scolastici, i corsi offriranno strumenti concreti per promuovere la partecipazione attiva degli studenti con disabilità. Un’iniziativa, quindi, che rappresenta un passo decisivo per superare stereotipi e pregiudizi ancora diffusi nell’ambiente scolastico, dove l’attività fisica non sempre è inclusiva per tutti.
I percorsi formativi: AUTLAB e Training Ability
Il primo corso, AUTLAB, sviluppato in collaborazione con la Fondazione Renato Piatti, è dedicato agli studenti nello spettro autistico e include sei moduli arricchiti da un settimo, finanziato dalla Fondazione Decathlon e focalizzato sullo sport. Questo modulo aggiuntivo intende fornire ai docenti le competenze per creare ambienti inclusivi, sia in classe sia in palestra.
Il secondo percorso, TRAINING ABILITY, introduce un concetto di multi-abilità che considera le diversità fisiche, sociali e culturali di tutti gli studenti. Con cinque moduli tematici, il corso propone attività motorie inclusive replicabili in classe e ispirate dalle esperienze di atleti paralimpici e professionisti.
L’obiettivo è chiaro: «Affrontare il tema della multi-abilità nel contesto scolastico» e offrire pari opportunità a tutti gli studenti e le studentesse.
Lo sport come diritto universale
«L’attività motoria e sportiva è un diritto fondamentale per tutti i bambini e le bambine, indipendentemente dalle loro abilità», sottolinea Stefania Sacchi, che dirige la Fondazione Decathlon Italia. Attraverso questo progetto, dunque, Decathlon intende abbattere le barriere che ancora oggi limitano l’accesso al gioco e allo sport per molti studenti.
Gli esperti coinvolti, tra cui atleti paralimpici e medici, condividono esperienze e pratiche di successo per ispirare i docenti a creare attività accessibili e coinvolgenti.
L’obiettivo è ambizioso, ma necessario: garantire che nessuno sia escluso dalla partecipazione attiva, favorendo la creazione di una comunità scolastica accogliente e solidale.
L’impegno per un futuro più inclusivo
Con oltre 150 progetti attivati in Italia, la Fondazione Decathlon è una realtà consolidata nel promuovere sport e inclusione sociale. «Questo ambizioso progetto – sottolinea ancora Sacchi – consolida il nostro impegno nel sostenere l’integrazione e la valorizzazione delle diversità».
L’investimento nella formazione dei docenti, infatti, non solo migliora l’inclusività delle scuole, ma contribuisce anche a formare cittadini consapevoli e rispettosi delle diversità. Grazie al coinvolgimento attivo di tutte le parti interessate, questo progetto rappresenta un modello virtuoso per costruire una società più equa, dove lo sport è accessibile a tutti e dove ogni studente può sentirsi parte di una squadra.
Si tratta di un’iniziativa che dimostra come l’inclusione non sia solo un traguardo da raggiungere, ma un processo continuo che richiede impegno, visione e collaborazione. E lo sport, con il suo potenziale di unire le persone, è un alleato fondamentale in questo percorso.
fonte Superando.it