La notizia diffusa dall’ANSA è questa: “TETRAPLEGICO PER INCIDENTE D’AUTO, UN 52ENNE RECUPERERÀ LA FUNZIONE DELLE MANI GRAZIE AD UN INNOVATIVO INTERVENTO REALIZZATO ALL’OSPEDALE CTO DELLA CITTÀ DELLA SALUTE DI TORINO. LA METODICA, USATA IN POCHI CENTRI AL MONDO E – SOTTOLINEA L’OSPEDALE – PER LA PRIMA VOLTA IN ITALIA, BYPASSA LA LESIONE DEL MIDOLLO SPINALE RICOLLEGANDO, COME FOSSERO FILI ELETTRICI, NERVI SANI A NERVI NON PIÙ FUNZIONANTI, A VALLE DELLA LESIONE STESSA, CORRISPONDENTI AL MOVIMENTO E ALL’UTILIZZO DELLE MANI. IN QUESTO MODO, SPIEGANO I SANITARI, È POSSIBILE REINNERVARE DISTRETTI MUSCOLARI ALTRIMENTI NON RECUPERABILI.”

Una bellissima notizia, apparentemente, ma ogni tanto i giornali pubblicano annunci di questo tipo con grande enfasi, il più delle volte tutt’altro che significativi, vere e proprie bufale. La FAIP, Federazione Associazioni Italiane Paratetraplegici è intervenuta immediatamente con un comunicato, che abbiamo voluto riportare su l’Informatore, nel quale si raccomanda molta prudenza per evitare facili illusioni tra le persone con tetraplegia.

La redazione

Il mondo della ricerca e tutte le sue implicazioni se da un lato genera un indubbio fascino, dall’altro genera perplessità, dubbi, paure e speranze nelle Persone con lesione midollare e le loro famiglie, in una realtà scientifica nazionale purtroppo ancora molto “povera” e spesso vittima di inusitate speculazioni.

Va rimarcata con forza la necessità di garantire un circuito informativo corretto e non strumentale, disincentivare la sconveniente fuga in avanti di molti “attori del sistema”, che danno eccessiva importanza alla ricerca fine a se stessa, tenendo in debita considerazione il miglioramento sostanziale della qualità della vita.

Partiamo da queste considerazioni per analizzare, a caldo, la “sensazionale” procedura a cui è stata sottoposta una Persona tetraplegica e che, a quanto si legge nei giornali, recupererà l’uso delle mani grazie appunto all’ intervento che aggira la lesione del midollo. L’operazione è stata eseguita circa sei mesi dopo l’incidente stradale che aveva provocato una lesione midollare completa a livello cervicale, al Cto di Torino, da un team composto da Bruno Battiston, Diego Garbossa, Paolo Titolo e Andrea Lavorato. Il recupero della funzione motoria richiederà “molti mesi”.

Il Presidente Faip, Vincenzo Falabella: “ Un intervento sicuramente rivoluzionario ottenuto grazie ad innovative tecniche chirurgiche. Una ricerca di qualità che a quanto è dato sapere è stata avviata e costruita attraverso il pieno coinvolgimento dei Servizi dedicati alla presa in carico globale della Persona con lesione al midollo spinale.”

Da anni la FAIP con le sue Organizzazioni territoriali incoraggia e sostiene la ricerca seria e validata sulle lesioni al midollo spinale che sempre più va verso importanti traguardi che si stanno sviluppando in questi ultimi anni. Pur tuttavia dobbiamo procedere con cautela e diligenza, senza troppa enfasi, perchè come accaduto in un passato non sempre remoto, ci sono sempre nuovi scoop sensazionalisti rilanciati dai media di tutto il mondo, in grado solamente di alimentare false speranze. Vi è poi un ulteriore elemento da non sottacere: nonostante l’insufficienza dei finanziamenti dedicati non mancano in Italia laboratori dove si stanno analizzando processi che potrebbero limitare al massimo il danno causato dalle lesione del midollo spinale.  Questo ad ulteriore vanto per l’intera comunità scientifica Italiana e non solo. E se l’intervento effettuato dovesse dare risultati sperati saremo sicuramente dinanzi ad una importante svolta nell’ambito della specifica ricerca.

Falabella poi continua: “Attenzioneremo l’intervento tenuto, cercheremo di confrontarci con i Medici che lo hanno eseguito, monitoreremo gli sviluppi del recupero della funzione motoria della mano ben sapendo che ciò richiederà molti mesi, pur se facilitata dai moderni trattamenti fisioterapici atti a preservare e favorire la motilita’ dei distretti interessati.”

Se i risultati saranno positivi certamente ci troveremo di fronte ad una clamorosa svolta nella ricerca dove l’obiettivo è migliorare la qualità della vita delle Persone con lesione al midollo spinale, e si traduce nel voler contribuire ad aumentare le nostre conoscenze sul danno al midollo spinale, a suggerire nuove terapie sperimentali al fine di arginare il deficit funzionale e/o contrastare le gravi complicanze causate da una lesione.