TRENTO.  “I limiti naturali devono essere rispettati – queste le parole di Chiara Soma, consigliera e volontaria di AsTrID, associazione con sede sull’Altopiano della Vigolana che lavora per costruire un futuro senza barriere fisiche culturali e sociali – ma a volte vengono imposti dal contesto e da come si struttura un’ambiente. Le aree molto antropizzate devono essere in grado di accogliere la maggior parte degli escursionisti possibile”.

“L’associazione AsTrID è stata fin da subito una fonte preziosa di informazioni e supporto, ho riscoperto e portato avanti la passione per lo sport e la montagna, e ho potuto informarmi e diventare più consapevole riguardo le mille sfaccettature che racchiudono temi come disabilità e inclusione“.

Nel 2020 accetta con entusiasmo di entrare a far parte del direttivo e per poter contribuire in maniera attiva a progetti come “Paesi senza barriere”, “Trova Il Tuo @Posto” e “Sport per Tutti”. “Queste iniziative negli anni hanno costituito parte integrante della mia crescita come cittadina e persona”.

Nonostante l’incidente stradale a 24 anni che le ha cambiato la vita, Soma non ha abbandonato la frequentazione delle terre alte. “La montagna è per natura impervia e inaccessibile. Sono in parte anche le ragioni per cui si ama la quota perché è ambita e affascinante. Viviamo però ancora in una società che si stupisce delle persone disabili che possono guidare e vivere da soli, che una persona cieca o con protesi possa fare un sentiero”.

La necessità è quella di “lavorare sugli stereotipi. Si fatica a immaginare persone con disabilità come autonome. Per strada c’è gente che pretende di spingere la sedia al posto mio. Oggi c’è ancora un problema culturale“.

Voli con il parapendio, uscite con la barca a vela e l’handbike adattata per percorrere anche i sentieri sterrati, la consigliera e volontaria pratica tantissime discipline outdoor. “La montagna mi ha insegnato a conoscere e rispettare i limiti. 

Ma l’interazione tra disabilità e ambiente fa la differenza, questo impatta anche sul grado di autonomia. Ci sono contesti in cui servono qualità tecniche e fisiche per un’escursione ma è un’interazione tra contesto e persone, oltre alle accortezze adatte all’ambiente in cui ci si trova”.

Un aspetto importante è la possibilità di accedere a dei fondi per l’acquisto di attrezzatura sportiva per persone disabili: “Il governo ha finanziato per il triennio 2023/2025 il fondo sperimentale per l’acquisto di ausili, ortesi e protesi a tecnologia avanzata per l’attività motoria e sportiva, anche amatoriale. Esiste quindi la possibilità di accedere a dei fondi pubblici”.

Il Trentino e in Alto Adige ci sono diverse iniziative per migliorare la situazione e l’accessibilità. “Un appuntamento molto bello è Brenta Open. Il team organizzatore è stato impegnato in una camminata sulle vie delle Dolomiti di Brenta. Si affrontano più punti di vista”.

L’accessibilità non è solo sensibilità. “E’ un’opportunità sociale ed economica per tutti, i disabili sono potenziali clienti e devono vedere riconosciuto diritto alla vacanza e al tempo libero. E’ necessario investire in questa nicchia di mercato nel piano strategico di un’impresa”, conclude Soma.