Il lago di Ledro si trova poco lontano da Riva del Garda, ma per chi come me parte da Verona, i navigatori stradali suggeriscono un percorso misto fra autostrada sino a Rovereto sud, per poi, grazie a più di una galleria, passare tra Riva D/G e Arco e poi salire al lago di Ledro.
È un lago balneabile, con acque profonde dopo pochi metri, ma anche con qualche spiaggetta e tanto verde intorno.
Salendo con la SS 240 si passa attraverso l’abitato di Molina di Ledro, con qualche strettoia stradale, e si arriva in un attimo in riva al lago. La prima cosa che si incontra sono “Le Palafitte” del lago di Ledro che testimoniano la presenza umana in valle già durante l’età del rame nel tardo neolitico. I primi ritrovamenti risalgono all’autunno del 1929, quando il livello del lago fu abbassato per i lavori di presa della centrale idroelettrica del Ponale in costruzione a Riva del Garda ed emersero oltre 10.000 pali, attestando che la valle è stata una delle più grandi stazioni preistoriche scoperta fino ad allora in Italia ed una delle testimonianze più importanti in Europa. È stato costruito anche un museo che permette di conoscerne la storia e di visitare il sito.
Arrivati qui si offrono due possibilità:
la prima è proseguire con la SS 240 sul lato Nord del lago per raggiungere Pieve di Ledro, con le sue spiaggette e i suoi camping ed altri locali proprio per turisti, da tener presente che a causa di una frana la statale è stata interrotta all’incirca a metà strada restringendo la carreggiata ad una sola corsia con il senso di marcia alternato;
la seconda scelta è quella di svoltare a sinistra appena davanti alle palafitte e prendere in direzione di Pur e di Val Maria di Pur, località proprio a ridosso del lago anche queste con alcuni prati e spiaggette che scendono verso le acque del lago.
Dopo queste due località la strada un po’ si restringe e un po’ si alza allontanandosi dal lago, per poi ridiscendere in prossimità di Pieve di Ledro.
Io personalmente sono andato diretto verso Pieve di Ledro, ho trovato posto per la mia auto e con Lina, mia moglie, abbiamo iniziato una piccola “passeggiata” al sole ma con una temperatura gradevole e va detto che, seppur il lago si trovi ad una altitudine non elevata 650 mt circa, era piacevole stare anche al sole.
Premessa forse ormai un po’ ripetitiva, quando mi muovo uso sempre il mio propulsore elettrico (Triride) e con quello iniziamo il percorso che passa proprio sotto la statale di cui parlavo prima. È un percorso sterrato ma battuto, con piccoli saliscendi tranquillamente superabili ma che purtroppo dopo poco più di 2 km, appena superato la località di Mezzolago, si interrompe, o meglio permette il passaggio solo a persone a piedi o su mountainbike, di certo impossibile per le carrozzine proseguire su questo lato del lago. Gioco forza si torna indietro e poi troviamo un piccolo spazio dove poterci sdraiare anche noi per un po’ di sole e una bibita. In questo spazio ci sono anche manufatti che ospitano bagni e docce ma non ho intravisto nulla di “adattato”.
Nel pomeriggio, prendo il mio “motorino” (adesso che ci penso non gli ho ancora dato un nome!) e decido di percorrere il lato che da Pieve di Ledro scende verso le palafitte passando per Val Marie e Pur, sono circa 5 km. La prima parte di percorso costeggia la parte nord del lago, passando proprio fra le acque e i campeggi, superati i quali inizia un percorso un po’ più sterrato rispetto a quello del mattino, molto più frequentato da turisti e ciclisti, che non mi pare presenti particolari difficoltà se non nella parte finale, in prossimità di Val Maria, dove il sentiero finisce con una corta salitella che ho trovato piuttosto sterrata. Poi riparte la strada asfaltata, con davvero poco traffico, che costeggia il lago ma un pochino più in alto e che offre scorci panoramici di effetto. Questa strada ti porta, come detto, sino alle palafitte. Accanto a queste c’è anche un desk informazioni, che trovo presidiato da una cortese signorina che mi spiega alcune cose, per esempio, per chi fosse interessato, da Pieve di Ledro parte una ciclopedonale, che corre tutta su strada dedicata a ciclopedonale, di circa 16 km per arrivare al Lago Ampola del quale non dico nulla perché non ci sono andato.
Ho avuto la sensazione che questa parte del lago, quella più a sud, offra meno punti di balneazione, meno spiaggette per capirci, ma in compenso, ho visto qualche locale, diversi posti auto, e anche qualche bella casetta che probabilmente è possibile prendere in affitto.
Il mio piccolo tour col “motorino” si conclude qui e faccio il percorso a ritroso per tornare al mio alberello e sdraiarmi ancora un po’ al sole che inizia a tramontare. Devo far presente che sentiero sterrato passa tutto in mezzo ai boschi che circondano da questo lato il lago di Ledro, ed è davvero bello, suggestivo.