In Trentino non si parla più di luoghi accessibili, le montagne non potranno mai esserlo, ma di comunità per l’accessibilità. Qui associazioni e cooperative arrivano dove rampe e asfalto non possono.
E anche grazie a loro il più longevo festival di musica in quota apre alcune date alle persone con disabilità.

«Le Dolomiti non saranno mai accessibili» Stefania Clemente non lascia spazio ai giri di parole. È project manager per l’accessibilità di Visit Trentino, agenzia per il marketing turistico territoriale. «Le terre alte sono prima di tutto esperienza del limite, quello che il rispetto della montagna impone, in primis. Ma anche dei limiti nostri, quelli di ciascuno, di cui non sempre siamo consapevoli, e che la montagna ci svela impietosa. Il concetto di limite è certamente più ampio, ma strettamente connesso a quello di disabilità. E così l’uno può sostenere l’altro, a beneficio di tutti. Quando questo non accade … ecco, vediamo turisti che vengono in montagna con le infradito».

Quindi vietato l’accesso in montagna a chi non è sufficientemente agile ed equipaggiato?

«Tutt’altro! Se la montagna non è accessibile, devono esserlo le comunità che la abitano. In questi anni in Trentino è cresciuta tantissimo la rete di associazioni, cooperative e operatori del settore turistico che si impegnano per offrire quanto più possibile un’esperienza di vacanza accessibile. Penso alle cooperative sociali HandiCrea, Gsh, all’associazione Astrid. Ed è incoraggiante constatare come oggi il know how sviluppato da queste realtà stia diventando patrimonio condiviso di istituzioni e imprese: la cooperativa Abilnova, ad esempio, che si è sempre occupata di persone ipovedenti, oggi fa da consulente ai musei per lo sviluppo di percorsi accessibili. Oppure la cooperativa Archè, che si è sempre occupata di sport d’acqua, oggi lavora per rendere gli sport d’acqua sui laghi, come il Lago di Garda, o il Lago di Caldonazzo, accessibili. Ma questo vale anche per i singoli operatori. Almeno la metà di tutti i maestri di sci presenti in Trentino oggi, si è formata per accompagnare le persone con disabilità nello sci accessibile».

Restiamo in montagna, in che modo la sinergia tra Terzo settore e istituzioni aiuta a superare le barriere naturali, senza eliminarle, perché essenza di questo territorio?

«Due esempi: Scie di Passione e Sportabili. Loro hanno tutti gli ausili, dual-ski o mono-ski, per accompagnare le persone con disabilità. Grazie alla loro esperienza, insieme alle Apt hanno fatto un incredibile lavoro di sviluppo del prodotto accessibile, che ha compreso l’adeguamento degli impianti di risalita, fino ai ristoranti. Mentre con Marketing Trentino ci siamo occupati di raccontare l’esperienza accessibile e promuovere i prodotti che hanno sviluppato. È grazie a questo lavoro di squadra che qui anche le persone in sedia possono venire a sciare».

Servizio di accompagnamento e mezzi di trasporto sostenibili e inclusivi favoriscono la partecipazione delle persone con disabilità al festival Suoni delle Dolomiti?

Forse una delle sfide più avvincenti sono stati i Suoni delle Dolomiti. Come si rende accessibile un festival che nel suo codice genetico chiede ai partecipanti e ai musicisti la fatica di raggiungere a piedi i luoghi in quota dove si tengono i concerti?    

A settembre ci saranno quattro date del Festival accessibili al pubblico con disabilità motoria e sensoriale. A questi concerti potranno partecipare anche le persone con disabilità uditiva grazie all’utilizzo di Subpac, innovativi strumenti audio-tattili che possono essere indossati come degli zaini e che vibrano al ritmo della musica permettendo la percezione sonora.
Sarà presente anche un servizio di interpretariato Lis.
E grazie ad una collaborazione con Remoove le persone con disabilità avranno un’assistenza in loco per poter accedere al luogo dell’appuntamento e partecipare al concerto.
Diciamo sempre che i Suoni delle Dolomiti sono un dono, perché gratuiti ed aperti a tutti coloro che vogliono parteciparvi, ma la cultura, l’esperienza, l’opportunità sono anche un diritto. Aprendo questi appuntamenti all’accessibilità stiamo provando a rendere ancora più vero quel concetto di dono.

I Suoni delle Dolomiti accessibili

Per l’edizione 2024 sono quattro appuntamenti accessibili a persone in carrozzina e con disabilità sensoriale.
Il 13 settembre con Lana Kos, Raffaele Abete, I Solisti di Verona​ a Villa Welsperg, Pale di San Martino.
Il 17 settembre con Raphael Gualazzi a Malga Brenta Bassa, Dolomiti di Brenta.
Il 21 settembre con Renaud Garcia-Fons Trio​ a Sagron Mis, Pale di San Martino.
Il 25 settembre con Paolo Conte Legacy  presso il Rifugio Fuciade, Gruppo della Marmolada.

Quest’anno tra i partecipanti ci sarà anche una special guest, qualche anticipazione?

Sì, quest’anno abbiamo invitato a partecipare ad una delle date Laura Miola, influencer e mamma in carrozzina, come lei stessa si definisce. Sarà con la sua famiglia in Trentino per tre giorni ed è per noi un’occasione importante, non soltanto per raggiungere e far conoscere al suo pubblico, sensibile al tema della disabilità, le opportunità che il Trentino offre. Ma è soprattutto un’opportunità per noi: in questi giorni stiamo progettando insieme a lei la sua vacanza accessibile. Stiamo prenotando rifugi in quota, ristoranti, esperienze, misurando di volta in volta i suoi desideri, le aspettative della sua famiglia, con limiti e possibilità concrete effettivamente accessibili del territorio.

Una cosa è prevedere che per un concerto siano presenti tutti i servizi necessari a descriverlo come accessibile. Diverso è programmare una intera vacanza per una famiglia che ha al suo interno una persona con disabilità. Questo ci offre una prospettiva di lavoro diversa e allarga il concetto di accessibilità che abbiamo nella nostra testa.
L’interpretariato in LIS (Lingua dei Segni Italiana) durante i concerti è un servizio offerto per rendere l’evento accessibile a persone sorde o con gravi problemi uditivi.

Dove è possibile trovare tutte le informazioni su eventi e destinazioni accessibili in Trentino?

Su ogni nostro strumento di comunicazione c’è una parte riservata alle informazioni utili alle persone con disabilità. Abbiamo fatto una scelta difficile, ma in cui crediamo tanto: le persone con disabilità non rappresentano un pubblico separato a cui rivolgerci con materiale ad hoc. Non abbiamo mai fatto neanche una brochure dove sono elencate le esperienze accessibili. Ci siamo rifiutati di realizzare un portale per il turismo accessibile. Semplicemente nei piani editoriali e all’interno di ogni materiale informativo proviamo ad assicurare sempre uno spazio con dei contenuti specifici rivolti alle persone con disabilità. Creare un portale dedicato al tema dell’accessibilità sarebbe stato certamente più semplice dello sforzo incredibile che stiamo facendo per rendere accessibili tutti gli strumenti di comunicazione già in uso a Visit Trentino. Non c’è niente di separato. Ci siamo chiesti: perché un disabile deve andare su un altro sito? Che inclusione sarebbe?
Le foto nell’articolo sono di Trentino Marketing, per gentile concessione

Fonte Vita.it

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