«Vuoi il mio posto? Prenditi il mio handicap». Abbiamo imparato tutti a memoria questa frase, a forza di vederla sui cartelli davanti ai parcheggi contrassegnati con il simbolo degli invalidi. Non necessariamente un parcheggio disabili vicino a casa di chi lo ha richiesto: un parcheggio per disabili anche generico, pubblico, davanti alla posta, al supermercato. Peccato che in una società che si autodefinisce civile si debba mettere un cartello per ribadire un concetto appartenente prima al buon senso che alla normativa.

Non manca, comunque, il furbo (ad essere generosi con gli aggettivi) che se ne frega e lascia, comunque, l’auto dove non deve. Alla faccia del buon senso e della normativa.

Il furbo del punto 2 (restando sempre generosi) è lo stesso che si lamenta ad alta voce quando avverte che un suo diritto non viene rispettato. Si chiama legge della compensazione. Ma non si può pretendere che lo capisca. Per questo, ahimè, si deve per forza ricorrere al punto 1.

«Tanto vado e torno» non vale: va e torna più agevolmente chi non ha le gambe così agili come il furbo. Per questo è stato inventato il parcheggio per persone disabili: per venire incontro (e non per lasciare lontano) chi non può dire così allegramente «vado e torno».

Ci sono, poi, delle persone che la scioltezza se la sogna così tanto da dover chiedere il permesso per il parcheggio disabili vicino a casa. Capriccio? Sicuramente no, visto che ci vogliono certi requisiti. Ma se anche fosse? Può forse il richiedente di questo parcheggio ad personam permettersi i capricci di chi, pur non dovendo, occupa il suo posto per andare a fare jogging?

Che occupi quel parcheggio una persona non in grado di capire la condizione di un disabile non è giusto ma, tutto sommato, resta nell’ambito dell’ignoranza. Che, però, una persona disabile occupi uno spazio riservato a chi è nella sua condizione ma ha chiesto e ottenuto un parcheggio per sé, beh: questa è cattiveria proprio. Vediamo perché.

Cosa prevede il Codice della strada

L’articolo 188 del Codice della strada è quello che stabilisce le regole riguardanti la circolazione, la sosta ed il parcheggio dei veicoli per persone con disabilità. Obbliga, ad esempio, gli enti proprietari della strada a mantenere le apposite strutture e la segnaletica necessarie a consentire e ad agevolare la loro mobilità secondo quanto stabilito dal regolamento.

In altre parole: chi detiene la proprietà o la gestione delle strade (ad esempio i Comuni) devono garantire a queste persone la facoltà di muoversi, fermarsi o parcheggiare in modo agevole. «Secondo il regolamento», precisa il Codice. Il che vuol dire che ci deve essere un’apposita normativa al riguardo.

Normativa – continua il Codice – che consentirà a chi è in possesso di un’autorizzazione per la guida di un’auto per disabili di:

•usufruire delle strutture create per loro (come il parcheggio per disabili);

•non dover rispettare una soglia di tempo quando lasciano la macchina in un’area di sosta che prevede dei limiti di tempo (tipo le strisce blu).

Vuoi fare il furbo? Non lamentarti, allora, se ti arriva una di queste sanzioni: da 84 a 335 euro se benefici delle citate strutture o ne fai uso improprio senza averne il permesso; da 41 a 168 euro se, pur avendone il permesso, non osservi i limiti fissati dal Codice.

Chi ne ha diritto?

Ha diritto al contrassegno per la circolazione e per il parcheggio disabili chi ha una capacità di deambulazione ridotta e chi è non vedente. Ma può essere rilasciato fino a 5 anni anche a:

•chi ha una riduzione temporanea della capacità di deambulazione per infortunio o per una patologia;

•chi ha un’assenza totale di autonomia funzionale e necessita di continua assistenza per andare in un luogo di cura.

È importante rimarcare il fatto che il contrassegno è personale e non legato ad un veicolo. Significa che una persona disabile autorizzata a circolare, a sostare o a parcheggiare in un’area riservata ai portatori di handicap può utilizzare il permesso su qualsiasi auto, purché sia lui ad usarlo.

Per dirla in parole chiare. Puoi prendere il tuo contrassegno per la guida o il parcheggio dei disabili ed utilizzare qualsiasi macchina, a patto che sia tu ad utilizzare la macchina e che tu lo esponga in originale ed in modo ben visibile sul parabrezza dell’auto. Quello che non puoi fare è mandare tua moglie a fare la spesa al supermercato o in Posta a pagare una bolletta e darle il contrassegno affinché possa parcheggiare nello spazio riservato ai disabili.

Come si ottiene il contrassegno generico?

Chi deve chiedere un permesso generico per il parcheggio disabili deve, innanzitutto, rivolgersi all’Ufficio di medicina legale dell’Asl di appartenenza per chiedere il certificato medico che attesti la mancata capacità parziale o totale di deambulazione oppure la cecità.

Con questo certificato si va, poi, in Comune e si presenta una domanda al sindaco per chiedere il contrassegno. Con i dovuti requisiti, è possibile ottenere l’autorizzazione per 5 anni ed in modo gratuito.

Se il contrassegno viene richiesto per un’esigenza temporanea, bisognerà comunque presentare un certificato medico in cui sia riportato il periodo di tempo presumibile in cui si rende necessario il permesso. In questo caso, ci sarà da fare degli specifici versamenti.

A che cosa dà diritto?

Chi ottiene il rilascio del contrassegno auto per disabili, ha diritto a circolare:

•nelle zone a traffico limitato (Ztl) se l’accesso è autorizzato anche ad una sola categoria di veicoli adibiti ai servizi di trasporto e di pubblica utilità;

•nelle zone a traffico controllato (Ztc);

•nelle zone pedonali se l’accesso è autorizzato anche ad una sola categoria di veicoli adibiti ai servizi di trasporto e di pubblica utilità;

•nelle vie e nelle corsie riservate al transito dei mezzi pubblici (le corsie dei bus o dei tax).

•nelle zone bloccate, sospese o limitate per motivi di sicurezza o ambientali (ad esempio, le domeniche ecologiche o i giorni di targhe alterne).

Ha pure diritto al parcheggio:

•negli spazi riservati ai disabili ed appositamente contrassegnati;

•nei parcheggi a tempo determinato senza limiti di orario e senza obbligo di esibire il disco orario;

•nei parcheggi a pagamento in modo gratuito se gli spazi riservati ai disabili sono occupati ed il Comune ha dato espressa autorizzazione in merito;

•nelle zone a traffico limitato o a sosta limitata senza limiti di orario quando l’accesso è consentito anche ad una sola categoria di veicoli adibiti ai servizi di trasporto e di pubblica utilità;

•nelle zone a traffico controllato;

•nelle aree pedonali o in caso di blocco, limitazione o sospensione del traffico per i motivi e nelle condizioni sopra elencati;

•nelle zone di divieto o di limitazione della sosta, sempre che non di intralci il traffico.

Il permesso vicino a casa

Può succedere che una persona abbia chiesto e ottenuto (perché avente diritto) un permesso per il parcheggio dei disabili. Lo spazio a lui dedicato, però, dista diverse centinaia di metri dalla sua abitazione. Così, è costretto a farsi accompagnare da qualcuno ogni volta che deve uscire di casa. Insomma, ha risolto qualcosa (può beneficiare dello spazio riservato al supermercato, in banca, in Posta) ma gli passa la voglia di uscire perché fa fatica a raggiungere la macchina e a tornare indietro.

C’è la possibilità di avere un parcheggio disabili vicino a casa? C’è. È quello che si chiama parcheggio disabili personalizzato o, richiamandosi a certe logiche di alcuni dei nostri politici, parcheggio ad personam. Solo che, a differenza di quei politici, non ti fai il parcheggio per te ignorando la legge e calpestando i diritti degli altri ma lo chiedi nel rispetto della legge e dei diritti degli altri. Non pretendere di spiegare la differenza ai nostri onorevoli: difficilmente la capirebbero.

Chi è in grave impossibilità permanente di deambulare può chiedere un parcheggio riservato vicino a casa o vicino
al luogo di lavoro. Deve, comunque, avere già un contrassegno per disabili. Quindi, i requisiti essenziali e contemporanei sono:

•avere un’auto;

•avere un contrassegno per persone disabili;

•avere un’impossibilità permanente a deambulare.

Nello spazio riservato ci sarà un’apposita segnaletica che riporterà gli estremi dell’autorizzazione rilasciata dal sindaco al richiedente.

Come si ottiene?

Il parcheggio disabili vicino a casa viene concesso nelle zone ad alta densità di traffico su richiesta al Comando di Polizia municipale presentando apposito modulo.

Che succede se occupano il mio posto?

Siccome il furbo – o il maleducato, per non dire di peggio – non manca mai, sappi che se sei titolare di un parcheggio disabili vicino a casa o al lavoro intestato a te e qualcuno occupa quel posto, l’intruso è responsabile del reato di violenza privata. Così ha stabilito la Corte di Cassazione con apposita sentenza. In sostanza, è come se qualcuno entrasse in casa tua senza il tuo permesso, poiché quello spazio di parcheggio è stato concesso a te e a nessun altro.

Cosa fare in caso di furto o smarrimento?

È possibile chiedere un duplicato del contrassegno per parcheggio disabili in caso di furto o smarrimento facendone richiesta al Comune e allegando la relativa denuncia fatta alle forze dell’ordine.

Fonte:www.disabiliabili.it