Se la conosci ci vai – Percorso accessibilissimo tra le montagne friulane

Oggi vorrei parlarvi di una ciclovia tra le più belle al mondo ed in particolare del suo tratto più spettacolare.
Parlo della Ciclovia Alpe – Adria che congiunge Salisburgo con Grado. Sono ben 410 km, più o meno, ma come detto mi limiterò ad un tratto di una cinquantina. Cioè la parte montana italiana che va da Tarvisio a Carnia. Attenzione 50 andata e 50 ritorno, perché vi propongo itinerari di andata e ritorno sullo stesso percorso, con rientro alla partenza. Per cui ci vogliono, diciamo, 4 giorni per farli senza stress.
Per chi poi volesse strafare vi darò altri suggerimenti per altri due ulteriori giorni. Comunque non preoccupatevi, va bene anche se avete solo 1 o 2 o 3 giorni. La tappa imperdibile per chi ha solo un giorno a disposizione è la Resiutta – Pontebba (Pietratagliata), 18 + 18 km. Sia per i panorami su alcune delle principali cime della zona: Jof di Montasio 2754 m, il re delle Giulie e il monte Cimone 2379 m, entrambi visibili dal grande ponte ferroviario sopra Dogna e la Creta Grauzaria 2065 m, visibile da Resiutta e sia per le grandi opere ferroviarie che si percorrono. Tutto questo intero tratto della ciclabile infatti si svolge lungo il tracciato della ex ferrovia “Pontebbana” che collegava Venezia a Vienna dal 1860, anno di termine lavori, agli albori di questo secolo, con imponenti, per quei tempi, opere ingegneristiche, ponti, viadotti e gallerie. Avete un secondo giorno a disposizione? Consiglio il tratto Pontebba stazione – Ugovizza lungo il Canal del Ferro a fianco del trasparente torrente Fella. 16 + 16 km.
Ancora un giorno in più? A scelta tra Ugovizza – Tarvisio, siamo nella Val Canale, le acque qui defluiscono verso nord e attraverso la Drava vanno a finire nel Danubio e poi nel lontano Mar Nero, poco più di 10 + 10 km, con una deviazione consigliata nel paesino di Valbruna dove si ha una visione eccezionale sul gruppo dello Jof Fuart, 2666 m. Oppure potete optare per la Resiutta – Venzone, con un tratto ancora scandalosamente non messo in sicurezza sulla statale (comunque non particolarmente pericoloso visto la larghezza della strada). Venzone è un bellissimo borgo medioevale completamente ricostruito dopo il terremoto del 1976. Attenzione che tra Resiutta e Moggio ci sono delle lunghe gallerie dove è bene indossare qualcosa di più di una maglietta, anche d’estate. 13.5 + 13.5 km.
Per chi ha più tempo avevo promesso due ulteriori proposte.
Ebbene la prima è in zona: dalla nuova stazione di Tarvisio Boscoverde, scendete con l’ascensore sotto i binari, lì parte la ciclovia, sul tracciato di un’altra vecchia ferrovia, che vi porterà a Kraniska Gora, importante località sciistica slovena, attraverso la millenaria Foresta di Tarvisio. Circa 15 + 15 km.
La seconda proposta invece vi sposta alla località finale della ciclovia: Grado, a circa 100 km a seconda di dove alloggiate. Ve la propongo partendo da Aquileia, importantissima città prima romana e poi romanica, ancora poco valorizzata, con resti romani, l’enorme basilica e i bei musei. E anche Grado è una bella località non solamente balneare. 10 + 10 km se vi fermate a Grado, il doppio se volete raggiungere la riserva naturalistica della Val Cavanata percorrendo l’intera isola (dovreste vedere i fenicotteri più a nord d’Italia, oramai stanziali).
Non mi sono dilungato a descrivere dove iniziano i percorsi perché sono di facilissima individuazione, ben segnalati (tranne prima di Venzone, dove uscendo sulla statale, dopo Portis Vecchio, bisogna subito attraversarla prendendo una stradina secondaria che vi porterà a Venzone).
Comunque ve li riassumo di seguito, anche con qualche indicazione pratica. Nessun problema di percorribilità, fondo ottimo e ……..centinaia cicloturisti.

Riassunto:

1)- Resiutta – Pontebba. (In verde nella mappa) Partenza dal piazzale della ex stazione, attrezzata sia WC che bar/ristorante. Simpatico il ristorante su una vecchia “littorina”, accessibile. Ristoranti anche in paese accessibili, famosi per i polli allo spiedo. Da comprare, a caro prezzo, i friabilissimi Grissini di Resiutta. Ristoro con WC solo parzialmente accessibile anche presso la stazione di Chiusaforte, il primo ad avere aperto intuendo le potenzialità della ciclovia.

2)- Pontebba – Ugovizza. (In rosso) Partenza dal piazzale della stazione. A Ugovizza, presso l’ex stazione, ristorante (servizio lento) accessibile anche WC. In paese rinomata latteria con ottimo formaggio locale.

3)- Ugovizza – Tarvisio. (In celeste) Partenza dall’ex stazione (pochi posti auto). A Tarvisio, per i servizi, rivolgersi agli esercizi locali. Consigliato rientro per il paesino di Valbruna, su strade a scarso traffico, per i grandi panorami. Eventualmente si può risalire un tratto della Val Saisera. Consigliato il ristorante la Baita dei Sapori, fuori dal paese verso Ugovizza. Accessibile. Da Camporosso si può salire in cabinovia al Monte Lussari che però non è poi accessibile (biglietto gratuito esibendo la Disability Card).

4)- Resiutta o Carnia – Venzone. (In nero) Partenza da uno dei due ampi piazzali delle ex stazioni. A Venzone ristoranti accessibili a gogò.

5)- Tarvisio Boscoverde – Kraniska Gora. Della partenza e della Foresta già detto. Ristoranti accessibili solo alcuni a Kraniska Gora. Ristorante accessibile consigliato Zerjavu (specialità: pollo fritto) a Ratece, paesino in prossimità del confine. Da Ratece si può risalire la ripida val Planica, con i trampolini del salto con gli sci, fino al centro sci nordico. WC attrezzato, solo bar. Da aggiungere altri 3 + 3 km.

6)- Aquileia – Grado. Ampi parcheggi, WC accessibili. La ciclabile passa dietro la Basilica. Pizzeria consigliata Antica Aquileia. A Grado ristoranti a scelta, se andate fino in Cavanata “Da Renata”, accessibile.

Non do consigli riguardo i pernottamenti perché non li ho mai verificati. Mi sento solo di indicare l’hotel Carnia nell’omonima località, accessibile con ottima cucina. Ma sicuramente ce ne sono molti altri.

Se avete avuto la pazienza di seguirmi fin qua non mi resta che augurarvi buone escursioni.

ringrazio l’amico Claudio dell’Associazione Para-Tetraplegici del Friuli