La definizione di Terra dei forti deriva dalle fortificazioni militari detti appunto “Forti” edificati sui crinali che dominano la valle. Furono costruiti per presidiare strategicamente la zona; la quale costituiva il confine tra il Regno d’Italia e l’Austria.
Il percorso così come fatto da noi, inizia di fianco alla Chiesa di Volargne (frazione di Dolcè – VR) dove c’è un piccolo parcheggio e proprio da lì inizia la Ciclabile denominata dell’Adige Terra dei Forti, che si snoda ai margini del fiume Adige. La ciclabile dei Forti, superata la chiusa di Ceraino che si trova a circa 1,5 km, e sino a Dolcé si immerge nei vigneti dell’Azienda Agricola Albino Armani, realtà vinicola particolarmente attenta alla cura e al mantenimento delle specie viticole locali più antiche. Il percorso è caratterizzato da saliscendi costanti ma semplici da superare. A memoria incroceremo un solo attraversamento stradale di superfice, ma molto più avanti, mentre tutto il resto è un tracciato dedicato a ciclopedonale, con la sola accortezza che essendo ricavato quasi interamente in mezzo alle coltivazioni di viti, non è anomalo incontrare qualche veicolo/trattore utilizzato proprio per l’attività agricola.
Il percorso, caratterizzato da continui ma lievi saliscendi, si interseca alcune volte con la ferrovia e la Statale 12 del Brennero.
Si segnalano un paio di strappi brevi ma con pendenze sensibili indicate del 10%. Un paio di queste, sono in prossimità di un paio di sotto passi che sono pavimentati ma in modo irregolare, un po’ sconnesso. Qui entra in gioco la conoscenza del nostro mezzo nel senso che potrebbe essere necessario utilizzare i nostri propulsori salendo in retromarcia per superare la pendenza, rassicuro sul fatto che tutto il tracciato è perfettamente asfaltato e mantenuto, e che questi tratti sono corti, tutto il resto del percorso è risultato assolutamente accessibile anche a persone in carrozzina. (Solo per spiegare bene, io che sono bello pesantino, col mio #Triride HT sono salito normalmente, il mio compagno di viaggio nell’occasione, ha dovuto affrontarne due in retromarcia). Il percorso, paesaggisticamente parlando, è molto bello, vario ed interessante, attraversa anche brevi tratti di bosco, e si conclude a Borghetto sull’Adige, una piccola frazione, di Avio in provincia di Trento dopo 25 km. Arrivati a Borghetto, l’ultimo kilometro corre sulla strada comunale che però è molto larga e a scarsa circolazione d’auto. Attraversato il ponte sul Fiume Adige, si incontra la più conosciuta ciclovia Adige-Sole, che in direzione Nord ci porta verso Trento – Bolzano e verso Sud ci riporta verso Verona ma dalla sponda destra del fiume Adige, ma ne parleremo in altro articolo.
Io ed il mio compagno di viaggio optiamo per una soluzione di più rilassante e ci fermiamo a mangiare qualcosa all’Agriturismo Al Casot, situato sulla sx, proprio alla fine del precitato ponte sull’Adige. Segnalo per gli interessati che è dotato di servizi accessibili anche a disabili, si mangia bene, all’aperto e rimane chiuso nei mesi invernali. L’ambiente è informale ma molto accogliente grazie anche ai ragazzi giovani che lo gestiscono, per cui una tappa anche solo per un bicchiere è suggerita.
Se avete con voi il caricabatterie, qui è possibile anche ricaricare, (l’ho visto fare da tanti ciclisti).
La giornata, con un sole e caldo accettabili, ci ha permesso di fare una breve passeggiata all’interno del piccolo borgo di Borghetto di Avio. La fortuna di incontrare un anziano residente ci permette anche di scoprire alcune particolarità del passato di Borghetto, terra di confine nazionale e porto fluviale.
Ripassiamo anche un po’ di storia perché questi luoghi ne conservano un bel po’.
La Terra dei Forti è un luogo naturale di confine, il territorio della chiusa formata dall’Adige fu teatro della storica Battaglia di Rivoli il 14 gennaio del 1797. Le truppe francesi dell’Armata d’Italia comandate da Napoleone Bonaparte, affrontarono l’esercito imperiale austriaco. La sconfitta austriaca aprì le porte alla conquista dell’intero settentrione italiano da parte dell’esercito francese. Questa battaglia è considerata la prima grande vittoria e l’inizio delle fortune di Napoleone Bonaparte. Ne testimonia il fatto che la centralissima Rue de Rivoli a Parigi deve il suo nome proprio a questa battaglia.
Nel secolo successivo tutta la zona di Rivoli venne fortificata dal Genio Militare Austriaco in un ampio progetto di difesa di Verona. Al termine della Terza Guerra d’Indipendenza con il Trattato di Vienna del 1866 il Veneto fu annesso al Regno d’Italia. Di conseguenza il sistema dei forti passò sotto il controllo italiano che proseguì nell’opera di fortificazione della zona contro le possibili invasioni austriache.
Oggi, di queste imponenti fortificazioni del passato rimane intatto Forte Rivoli sul cocuzzolo a dominare le Chiusa di Ceraino. I ruderi di Forte San Marco sui pendii del Monte Baldo. Ed infine Forte Monte sul versante dei Lessini. Gli sbarramenti di Ceraino invece sono oggi solo intuibili da pochi resti (attraversati dalla SS del Brennero).
È sicuramente una delle ciclabili più belle da poter percorrere qui vicino a casa nostra, a Verona.
Il tratto sopra descritto è di 25km esatti, può sembrare impegnativo ma non proibitivo.