I risultati di un recente convegno scientifico alla fondazione Ferrero di Alba
La lesione traumatica del midollo spinale costituisce una grave patologia invalidante che porta, in virtù del tipo e della gravità del danno, alla perdita della funzionalità dei neuroni motori e sensoriali. Ad oggi non ci sono terapie in grado di portare ad un suo recupero. Da anni il GALM supporta la ricerca di nuove terapie per la cura della lesione spinale, ricerca che la Dr.ssa Ilaria Decimo prosegue tenacemente assieme ad un gruppo di colleghi nella sezione di Farmacologia diretta dal Prof. Guido Fumagalli dell’Università degli Studi di Verona. L’obiettivo del laboratorio è quello di mettere a punto strategie terapeutiche innovative in grado di favorire la rigenerazione midollare.
Il team della Dott.ssa Decimo sta valutando nuovi percorsi che chiameremo “combinati”, ovvero che associano l’uso delle cellule staminali per sostituire le cellule morte con trattamenti che modificano l’ambiente midollare in modo da favorire l’efficace inserimento delle nuove cellule. In particolare, il primo obiettivo che il laboratorio si è prefisso è stato di mettere a punto un approccio farmacologico per potenziare il metabolismo energetico delle cellule neuronali. In questo modo si possono raggiungere due obiettivi intermedi: 1- ridurre le perdite di cellule nervose indotte dal trauma; 2- facilitare “l’attecchimento” e la maturazione di cellule staminali neurali inserite nel midollo lesionato. L’obiettivo del trattamento combinato è non solo di restituire al paziente le cellule perse ma anche di favorire la rigenerazione dei contatti nervosi, con esse andati perduti a seguito del danno midollare.
Dati preliminari ottenuti su cellule isolate avevano indicato che uno specifico trattamento con precursori metabolici era effettivamente in grado di “forzare” la maturazione dei precursori neurali in cellule nervose mature ricche di sinapsi. Successivi esperimenti condotti su animali esposti a lesione traumatica del midollo spinale, hanno confermato che il trattamento messo a punto consente di indurre un aumento del numero di neuroni motori che sopravvive al trauma, una diminuzione della grandezza della lesione ed un significativo recupero motorio rispetto al gruppo di animali di controllo non trattati.
I risultati di questa ricerca sono stati presentati dalla Dr.ssa Sissi Dolci al congresso della Society for Neuroscience. Si tratta del più grande e importante congresso internazionale di neuroscienze, a Chicago quest’anno, alla presenza di più di 30.000 partecipanti provenienti da tutte le parti del mondo. Il poster preparato dalla Dr.ssa Dolci, che riportava i dati sopra menzionati, ha suscitato un grande interesse; è stato infatti uno dei poster più visitati durante le tre ore in cui è stato esposto, con più di 40 scienziati che hanno posto domande e discusso i dati con il Team veronese.
Sottolineiamo l’aspetto innovativo del grande lavoro effettuato, la capacità di affrontare il problema della rigenerazione del tessuto nervoso con un’ottica “multifattoriale”, cioè tenendo in considerazione diversi aspetti che hanno incluso l’utilizzo di medicina rigenerativa (trapianto di cellule staminali da meningi) con approcci farmacologici, finalizzati al miglioramento della salute del tessuto midollare (sono appunto come già anticipato attualmente in corso studi che combinano il trapianto di staminali con la somministrazione di precursori metabolici). Imprescindibile l’affiancamento dell’approccio “metabolico” all’approccio “immunitario” che, attraverso la modulazione della risposta al danno, facilita la rigenerazione di un tessuto nervoso maturo, capace di ricostruire un tessuto nervoso funzionante e funzionale.
Sezione di Farmacologia – Laboratorio di Ricerca sulle cellule staminali dell’ Università di Verona