– Parte 4 : all’IMBARCO

Dove eravamo rimasti?
Dunque, avete richiesto l’assistenza speciale e, accompagnati dal personale addetto, avete effettuato il check-in, superato i controlli ed è finalmente arrivato il momento di imbarcarvi.
Raggiungerete l’ingresso dell’aereo tipicamente secondo due modalità alternative:

percorrendo il finger, una passerella mobile coperta che collega direttamente il terminal alla porta dell’aereo;

mediante l’AMBULIFT, un veicolo dotato di una cabina elevabile che vi porterà dall’uscita del terminal all’ingresso dell’aereo.

Quale dei sistemi è meglio?
Penso sia preferibile il finger, perché consente uno spostamento più rapido e diretto, rimanendo sempre al coperto (quindi comodo anche in caso di condizioni meteo avverse), ma anche l’ambulift è secondo me un sistema piuttosto efficace. Per chi non lo conoscesse, l’ambulift è un veicolo particolare che viene utilizzato negli aeroporti proprio per gestire i viaggiatori a ridotta mobilità (PRM). Il personale delle assistenze vi guiderà verso il veicolo che troverete pronto ad attendervi a pochi metri all’esterno del terminal. Vi si accede da una piattaforma con rampa, e da qui alla cabina chiusa. In prossimità del velivolo la cabina sale fino alla quota del portellone di ingresso, e una piattaforma estensibile crea un ponte che permette l’entrata.

Sia che utilizziate il finger o l’ambulift, vi troverete finalmente a pochi passi dalla porta dell’aereo, ma prima di entrare è arrivato il momento di separarvi dalla vostra carrozzina. Lo spazio tra i sedili è infatti troppo stretto per permettere il passaggio di una sedia a ruote di dimensioni standard, per cui dovrete trasferirvi sulla sedia a rotelle da corridoio (“aisle chair”) prima di accedere.

Il personale aeroportuale per le assistenze speciali sarà lì pronto ad aiutarvi in questo passaggio. Per quanto possa essere preparato, il personale non conosce specificamente voi e le vostre esigenze, per cui siate pronti eventualmente a consigliarli sul modo più adatto per assistervi, anche in relazione a possibili zone delicate o doloranti.

Per facilitare il processo di trasferimento potete valutare se munirvi di un’imbracatura; in tal modo il personale non avrà bisogno di toccarvi direttamente ma userà invece l’imbracatura per spostarvi. Una volta seduti sulla aisle chair verrete assicurati con cinture per stabilizzare la posizione durante il pur breve tragitto.

Le sedie da corridoio sono inevitabilmente scomode, principalmente a causa delle dimensioni, e non vedrete l’ora di liberarvene, ma ahimè al momento costituiscono l’unico mezzo per raggiungere il posto a sedere in aereo in sicurezza, per cui per qualche minuto armatevi di santa pazienza.

Dove va a finire la vostra carrozzina? Gli addetti la scaricheranno e la riporranno nella stiva dell’aereo insieme agli altri bagagli. È importante prima di separarsene spiegare al personale come trasportare correttamente la carrozzina, elettrica o manuale che sia.

Consiglio anche di allegare istruzioni scritte ben visibili sulla sedia, che saranno utilissime al personale di sbarco. Questi accorgimenti che possono sembrare a prima vista un eccesso di puntiglio, sono in realtà fondamentali per ridurre il rischio di danneggiamento del dispositivo.

Faccio un esempio pratico.
Io ho una carrozzina elettrica le cui ruote rimangono bloccate dopo che viene tolta la batteria, per cui in queste condizioni non può essere spinta e dovrà essere sollevata col rischio di danneggiamento (per caduta, o perché afferrata in zone delicate). Se invece si lascia in bella vista un foglio con indicazione della posizione di sblocco manuale dei freni questo problema sarà scongiurato.

Un altro consiglio che mi sento di dare è di comprare un localizzatore GPS e di inserirlo nella vostra carrozzina, in modo da poter monitorare in ogni momento la sua posizione tramite smartphone. Purtroppo anche la carrozzina può essere smarrita, e in questo modo potrete sempre sapere dove è andata a finire.

Ritroverete la vostra sedia a rotelle alla porta dell’aereo allo sbarco. O almeno, così dovrebbe essere, ma ne parleremo più avanti.

– parte 5: A BORDO

Finalmente a bordo dell’aereo! Normalmente i viaggiatori a ridotta mobilità che hanno richiesto assistenza speciale sono i primi a salire e gli ultimi a scendere. Questo per evitare interferenze con gli altri passeggeri, che renderebbero più difficoltosi gli spostamenti durante le fasi di imbarco e sbarco. Tenete conto di questo fatto, soprattutto se avete dei vincoli di tempo dovuti a scali intermedi o per altri motivi.

Durante il volo sarà l’equipaggio a fornirvi assistenza, nei limiti delle proprie competenze.

Veniamo all’annoso capitolo dell’utilizzo dei bagni in aereo.
La presenza o meno di sevizi accessibili a bordo dipende dal modello di velivolo su cui ci si trova, ovvero sulle sue dimensioni. Sugli aerei che servono voli nazionali di solito non sono presenti bagni accessibili, mentre sono generalmente disponibili a bordo degli aeroplani che effettuano più lunghi voli internazionali. In tal caso sarà anche presente a bordo una sedia a rotelle stretta che permette il passaggio nel corridoio tra i sedili e l’ingresso in bagno.

All’imbarco, dopo aver raggiunto il posto a sedere, vi consiglio di chiedere conferma al personale sulla disponibilità del bagno e della carrozzina per raggiungerlo. I membri dell’equipaggio potranno fornire assistenza alla bisogna nel trasferimento dal sedile alla carrozzina e nel percorso fino ai servizi igienici, ma all’interno ve la dovrete cavare da soli (o con l’aiuto di un accompagnatore). Purtroppo gli spazi di manovra nei bagni, benché “accessibili”, sono generalmente molto ridotti, per cui la loro fruizione può risultare difficoltosa per una persona con limitazioni motorie.