L’associazione AIDM (Associazione interregionale disabili motori) si occupa di rappresentare e tutelare i disabili motori, principalmente poliomielitici, anche nelle attività di promozione, ricerca e diffusione di conoscenza riguardo alle patologie inerenti disabilità motoria in generale e poliomielitica in particolare.
La storia e le attività di AIDM sono strettamente intrecciate a quelle dell’Ospedale di Malcesine, sede legale ed amministrativa dell’associazione stessa, nonché principale centro italiano specializzato nelle cure necessarie al contenimento degli effetti negativi causati dalla poliomielite nel tempo.
AIDM lotta da più di vent’anni per il mantenimento di una struttura medica unica nel suo genere, per la corretta somministrazione delle terapie e per promuovere l’attività di sperimentazione nel settore. Una lotta non facile, viste le ripetute ipotesi di dismissione dell’Ospedale, che si sono susseguite nel corso degli anni.
Quello che illustriamo in questo articolo, è l’ennesima dimostrazione di impegno dell’Associazione, che con la raccolta di 3.000 firme, regolarmente depositate, sia in forma elettronica che personalmente nel corso di un incontro avuto con alcuni esponenti del mondo politico regionale, ha voluto ulteriormente testimoniare che gli impegni presi con la stesura delle schede sanitarie regionali, sono di fatto ancora disattese.
Lunghi tempi nell’eseguire i lavori e reparti con relativi posti letto mai riaperti, aumentano la preoccupazione che la volontà di rispettare gli impegni e riaprire i reparti non siano sinceri, sicuramente non nelle priorità.
Come testimoniato dall’articolo riportato qui sotto, la delegazione di AIDM ha ben rappresentato e testimoniato nei fatti che l’interesse per questa struttura da parte del territorio e dei fruitori di questo servizio è alto, e che si potrebbe davvero cominciare a fare qualcosa di positivo e importante per tutto il territorio veronese e non solo, perchè, e lo si può testimoniare anche dalle schede di ricovero, questo centro specializzato viene utilizzato anche da pazienti non della Regione Veneto proprio perché rappresenta un unicum nel panorama nazionale.
articolo tratto dal quotidiano L’Arena