La mostra solo fino al 14 Luglio 2024
Una giornata per così dire all’insegna di un po’ di cultura e storia paesaggistica.
A Padova, sino al 14 Luglio 2024, è in corso una mostra di quadri di quello che viene definito il “padre” dell’impressionismo: Claude Monet. L’Impressionismo è una corrente artistica sviluppata in Francia, soprattutto a Parigi, nella seconda metà dell’Ottocento, e durante il Novecento. Gli esperti raccontano che questo termine, Impressionismo, nasce come affermazione denigratoria da parte di un critico d’arte che in occasione della prima mostra non apprezzò l’opera esposta perché gli dava il senso di una incompiuta e la definì appunto una “impressione”.
Nella ricorrenza dei 150 anni dalla nascita della corrente artistica più amata dal grande pubblico, oltre cinquanta capolavori eccezionalmente prestati dal Musée Marmottan Monet di Parigi – tra cui le famosissime Ninfee – aiuteranno a ripercorrere la storia di uno dei più importanti artisti di sempre.
Questa mostra si trova proprio in centro a Padova, presso il “Centro Culturale Altinate – San Gaetano” in via Altinate 71. Segnalo subito che trovare parcheggio in questa zona (anche se muniti di contrassegno) è abbastanza difficile. (Nota: in centro a Padova molti stalli destinati ai disabili sono riservati al titolare del “singolo contrassegno n. xxx”, per cui non utilizzabili da altri). Il centro e la mostra sono totalmente accessibili cosa che non è per la adiacente Chiesa di San Gaetano, ai quali ho già scritto che se lo scivolo che hanno costruito all’interno di un cortile, proprio di fianco alla chiesa, lo tengono chiuso a chiave, serve davvero a poco! peccato perché, vuoi dal loro sito, vuoi dalla descrizione e dalle fotografie fatte da mia moglie, la chiesa è invece davvero interessante.
La mattinata all’interno della mostra vola via veloce.
All’uscita, proprio sotto i portici lì vicino, cogliamo l’occasione di uno spuntino, di un bicchiere e di far riposare le gambe di chi è stato in piedi per un paio di ore.
Il pomeriggio è destinato ad una visita fuori città ma non lontano.
Prendiamo la direzione di Battaglia Terme, nel sud. Passiamo davanti al Castello del Catajo per una foto dall’esterno perché sappiamo in partenza che non è accessibile o solo in minima parte.
A poca distanza si trova anche Villa Selvatico, che invece è quasi totalmente accessibile e che mi sento di consigliare per una visita.
Nella seconda metà del Cinquecento la villa venne acquistata da Luigi Selvatico, arcidiacono della cattedrale di Padova, e nel 1596 celebrò la prima Messa nel ricostruito Oratorio dell’Ospizio di S. Eliseo. Il colle e tenuta passarono poi al marchese Bartolomeo Selvatico, che iniziò nel 1593 la costruzione della villa, terminata nel 1647 dall’illustre medico Benedetto Selvatico.
All’inizio dell’Ottocento venne commissionato all’architetto padovano Giuseppe Jappelli il progetto di conversione del giardino all’italiana in parco romantico, secondo la moda “all’inglese”. Ne venne fatto un capolavoro, oggi perfettamente conservato. Infatti questo giardino storico ha la rarissima caratteristica di presentare vari laghetti termali, che grazie ai fumi dell’acqua termale creano un’atmosfera magica, che ha ispirato nei secoli analogie storiche dall’Eneide alla Divina Commedia. Passeggiando nel parco, vicino alla Villa, dove piante pluricentenarie sono perfettamente curate e catalogate, si incontra l’antico Oratorio di Sant’Elena, una tra le prime testimonianze di architettura religiosa del territorio, alla cui struttura seicentesca si affianca una cripta risalente al 1100.
Per raggiungerla venne eretta una lunga scalinata di 144 gradini.
Suggestive ed emozionanti sono le vedute sia all’interno della villa, con ampi saloni affrescati, (non c’è praticamente arredamento,) sia all’esterno, dove dalle terrazze si può ammirare una spettacolare panoramica a 360 gradi dei Colli Euganei circostanti.
Il Colle della Stufa, su cui si erge Villa Selvatico, è di formazione vulcanica.
Al suo interno è stata realizzata una galleria (proprio sotto la lunga gradinata) che regala al visitatore una breve passeggiata nella geologia dei Colli Euganei al termine della quale è stato installato un ascensore che porta direttamente all’interno della Villa.
Al piano terra della villa, in pratica ai piedi della scalinata, è stata ricavata una “caffetteria” dove è possibile ristorarsi ma anche degustare qualche “bollicina” di produzione locale per poi (se si vuole) anche comodamente in biglietteria, acquistare qualche bottiglia.
Gusto personale … ho trovato delizioso il “Rosé Villa Selvatico” ed il bianco “Pinot Grigio” ricavato dalle uve locali, proprio raccolte dai vigneti intorno alla villa, mentre la produzione, vinificazione, viene fatta in una cantina esterna.
Per farla breve … mi sono divertito e rilassato.