Supponenza

Pensando alla, ahimè ormai insopportabile pandemia, mi è venuto in mente un sostantivo per cercare di riassumere i sentimenti che provo nei confronti di questo difficile confronto con il virus.
La supponenza è “ un atteggiamento improntato all’altezzosità ed all’arroganza”. Supponente è chi, con atteggiamento di superiorità, pensa di sapere tutto e di poter trasmettere agli altri il suo sapere senza mettersi in discussione. Non è, a mio avviso, un atteggiamento positivo!

Scendendo nel particolare sono state molte le categorie di persone che si sono fregiate di questa triste medaglia.
Sono stati supponenti tutti i virologi, immunologi, infettivologi, rianimatori, pneumologi etc etc che si sono avvicendati pluriquotidianamente sulle televisioni nazionali e non. Hanno dato prova di grande capacità dialettica, di affermare cose che poi sono state puntualmente smentite dal protrarsi della pandemia.

Lo stesso atteggiamento lo hanno avuto i politici ( si salva, nel mio giudizio il ministro Speranza che ha sempre avuto atteggiamento pacato e prudente). Se non richiamasse un personaggio innominabile il loro motto potrebbe essere riassunto in “vincere e vinceremo!”. Con o senza mascherina, con o senza vaccini, con o senza stato di emergenza, con lo slogan “aprire subito”, con mille altre quotidiane dichiarazioni, ognuno ha dato prova di sapere tutto sul virus e sulla pandemia. “ Ne saremo fuori a Natale”, “La nostra regione è la migliore”, “ i vaccini stanno risolvendo il problema”, “ mai a mio figlio..”, “tamponi gratis a tutti”, “no green pass”, “sì green pass che risolverà il problema”
Non se la cavano meglio, in termini di arroganza, i vari filosofi, giornalisti e scrittori che da molti mesi ci scassano gli zebedei criticando, propinando ricette, attaccando i pro e no vax, parlando di libertà lese etc etc.
Supponenti continuano ad essere coloro che credono che il virus sia un banale raffreddore, che i vaccini siano stati fatti solo allo scopo di guadagnare o peggio ancora per governare il mondo. Costoro sono quelli che, con atteggiamento a tratti sprezzante o solo per paura, stanno alla finestra a vedere che cosa succede.
Non da meno sono i ristoratori, albergatori e quanti hanno certamente sofferto nei primi mesi, ma hanno poi manifestato un menefreghismo nei confronti delle regole.
Supponente, in fin dei conti, si è dimostrato e continua ad essere il genere umano, incapace di memoria storica, incapace di cogliere i segnali dall’ambiente e di capire che il destino del mondo ha da sempre avuto a che fare con batteri e virus in una lotta che non sempre ha visto vincitore l’uomo. Incapaci di vedere oltre il nostro naso, tesi ancora una volta all’unico obiettivo della crescita economica, ci dimostriamo incapaci di coesione e stiamo tristemente percorrendo una strada perigliosa, irta di incognite, con atteggiamento da “saputelli”. Quand’anche vincessimo a breve questa pandemia, dovremmo avere il coraggio di guardarci dentro per scoprire i limiti delle nostre esistenze ed i gravi errori che il genere umano continua a commettere.
Auguriamoci che i prossimi mesi ci vedano “tutti migliori”.