Ho conosciuto Alberto in associazione, ed il suo spirito “combattivo” da rugbista qual è, è una sua caratteristica che non passa in secondo piano, poi col tempo apprendo che è pure temerario, sono poche le cose che lo spaventano, ma che nel suo essere “spericolato” riuscisse a trascinare con sé anche la sua dolce compagna Caterina, questo un po’ mi ha sorpreso, felicemente sorpreso perché vuol dire che è una coppia bene assortita.
Questa coppia ci ha già regalato un loro racconto in una intervista per l’Associazione Italiana Familiari e Vittime della Strada A.P.S. (AIFVS) e una prima avventura in parapendio che possiamo rileggere a questo link.
Tutta questa premessa, mi è servita per introdurre un nuovo capitolo “da spericolati”, (come affettuosamente li chiamo io), sempre in coppia.
Alberto ci racconta:
“Abbiamo fatto per questa esperienza di colo col deltaplano a motore a Tenerife, dove in ogni angolo dell’isola vendono pacchetti di escursioni e di avventura.
Avevamo notato per primo il pacchetto escursioni con il parapendio ma, nonostante fosse accessibile, non avevamo abbastanza tempo per prepararci per il volo solo a vela, allora il tour operator ci ha consigliato l’esperienza col deltaplano a motore, che ha suo dire, pur non essendo “specificatamente accessibile” per disabili, avrebbe fatto tutto il necessario per renderlo parimenti sicuro anche per noi.
Ci siamo convinti e con un costo ragionevole per il servizio offerto, abbiamo acquistato questo pacchetto ma il tutto si sarebbe dovuto svolgere la mattina successiva, verso le ore 8.00 per poter volare nelle migliori condizioni.
La fortuna però ci ha girato le spalle e al mattino non c’erano le condizioni climatiche giuste per poter volare, quindi il nostro battesimo col “volo a vela e a motore” è stato rimandato alla sera, al tramonto.
Il servizio offerto partiva già dal ns appartamento, ci sono venuti a prendere direttamente al nostro alloggio con un minivan e ci hanno portato in un campo brullo (pista di decollo e atterraggio), adiacente alla costa, dove ci stavano attendendo con questi due mezzi che di primo impatto richiamavano alla mia mente dei
go-kart.
Mentre ci spiegavano e ci preparavano facendoci indossare caschi e auricolari, i due piloti hanno montato le vele e le enormi pale sul retro del deltaplano.
Non essendo un’escursione propriamente indicata per disabili, ci siamo un po’ adattati al fatto che ci dovevano portare in braccio o sollevare di peso senza l’aiuto di sollevatori o paranchi.
Ci hanno fatto sedere e poi legati i piedi alle pedaline che sono molto simili a quelle che si trovano sulle moto. Ci hanno imbragato per bene al sedile e molto velocemente ci hanno spiegato a grandi linee le manovre di decollo.
La prima a partire è stata Caterina e francamente ci siamo tutti spaventati perché questi mezzi decollano in poco meno di 20 m., vanno quasi in verticale, poi fanno una virata e puntano verso il suolo repentinamente per dar modo alle vele di gonfiarsi. Una volta che le vele sono gonfie, il pilota da gas e prende quota. Quando Caterina si è stabilizzata in quota è arrivato il mio turno. Sono partito ma per quanto riguarda i voli, in realtà, sono un pochino “fifone” ma non abbastanza da arrendermi.
La procedura di decollo è stata la stessa, forse un po’ meno brusca perché le mie vene si sono aperte subito.
Il volo è durato circa 40 minuti e abbiamo potuto ammirare l’intera costa di Adeje, alla nostra sinistra i suoi grattacieli mentre, un bellissimo sole al tramonto sull’oceano, ci salutava sulla nostra destra. Adeje è un comune spagnolo, appartenente alla Provincia di Santa Cruz de Tenerife, nella comunità autonoma delle Isole Canarie. Dopo che il sole è tramontato, ci siamo diretti tra i grattacieli e abbiamo fatto anche un breve tratto lungo la ciclabile sempre in volo ma a poche decine di metri dal suolo.
A volo finito siamo tornati nel punto di atterraggio e, come per il decollo, il tutto si è svolto in 20 metri circa. È stata una grande festa anche con i piloti che ci hanno salutato abbracciandoci per poi aiutarci a tornare sulle ns carrozzine. Dalle carrozzine siamo saliti sui mini Vanguard che ci hanno riportati al nostro alloggio.
Il giorno successivo abbiamo potuto scaricare tramite un link una copia del nostro volo al tramonto sull’oceano.
La luminosità delle fotografie fatte con una “GoPro” (fotocamera per riprese) non rende giustizia alla nostra esperienza di volo a motore, ma nei nostri occhi e nella nostra mente il ricordo è molto vivo.”
Da redattore mi limito a dire che il mio essere “fifone” con me avrebbe vinto, non credo sarei salito, però …., intanto ringraziamo Alberto e Caterina per aver condiviso anche questa loro nuova esperienza.







