La Federazione FISH e l’Associazione ANFFAS sono concordi nell’esprimere sdegno per quanto accaduto a una persona con disabilità a Guardavalle (Catanzaro), cui un arbitro ha impedito di assistere a una partita di calcio con modalità più che discutibili. «Garantire che nessuno venga escluso dalla partecipazione, attiva o passiva, agli eventi sportivi», chiedono dalla FISH, «lo sport dev’essere simbolo di inclusione e partecipazione», aggiungono dall’ANFFAS
«Lo sport, pilastro dell’integrazione, dev’essere accessibile a tutti, senza discriminazioni. Episodi simili non solo ledono i diritti, ma mettono in discussione il progresso verso una società più equa e inclusiva. Chiediamo che le autorità sportive adottino provvedimenti e ribadiamo la necessità di un impegno condiviso per garantire che nessuno venga escluso dalla partecipazione, attiva o passiva, agli eventi sportivi»: sono parole chiare, quelle con cui la FISH (Federazione Italiana per il Superamento dell’Handicap), esprimendo «profondo sdegno», commenta quanto accaduto a Guardavalle, in provincia di Catanzaro, dove un arbitro ha impedito a una persona con disabilità, Vincenzo Soverino, consigliere nazionale dell’AISLA (Associazione Italiana Sclerosi Laterale Amiotrofica) e già componente della Giunta Nazionale della stessa FISH, persona con la SLA, di assistere a una partita di calcio.
«Si tratta di un atto – aggiungono dalla Federazione – che contravviene ai princìpi fondamentali dell’articolo 33 della Costituzione, che riconosce lo sport come attività di alto valore sociale e inclusivo».
Anche l’ANFFAS Nazionale (Associazione Nazionale di Famiglie e Persone con Disabilità Intellettive e del Neurosviluppo), essa stessa aderente alla FISH, esprime piena solidarietà a Vincenzo Soverino, «che con modalità più che discutibili – come si legge in una nota dell’Associazione – si è visto negare la possibilità di seguire la partita della squadra locale svoltasi presso lo Stadio “Nicola Coscia” di Guardavalle nella postazione a bordo campo utilizzata anche in passato».
«Pur consapevoli dei regolamenti di gioco – aggiungono dall’ANFFAS – sottolineiamo come sia diritto di ogni persona con disabilità di accedere e partecipare a eventi pubblici e sportivi – così come sancito anche dalla Convenzione ONU sui Diritti delle Persone con Disabilità – e come sia anche importante formare e informare sui temi della disabilità, dei diritti e dell’inclusione, tutte le figure coinvolte negli eventi sportivi di ogni tipologia al fine di evitare episodi sgradevoli come questo. Auspichiamo pertanto il non ripetersi di simili fatti anche attraverso azioni e provvedimenti delle autorità coinvolte: ricordiamo infatti che lo sport è simbolo di inclusione e partecipazione»
fonte Superando.it