La due-giorni dedicata alla disabilità ha visto la partecipazione di oltre 600 persone da tutta la regione, tra convegni, parata e animazione in piazza

E’ stata una prima edizione ricca sotto tutti i punti di vista, quella del Disability Pride Padova, che ha portato la disabilità sotto i riflettori del capoluogo patavino lo scorso weekend. Ricca di incontri, ricca di partecipanti, ma anche di spunti e riflessioni è stata questa manifestazione, che intende portare all’attenzione dei cittadini e delle istituzoni le istanze delle persone con disabilità, attraverso non solo l’ormai nota parata che contraddistingue i Pride – e che domenica 15 settembre ha colorato le strade di Padova – ma anche con i momenti di approfondimento e di intrattenimento, che pure non sono mancati.

Ad animare la due giorni, organizzata da una rete di oltre 70 associazioni padovane e non, un vasto pubblico: oltre 600 (200 sabato e 400 domenica) le persone che hanno preso parte alla manifestazione, intervenendo sia sabato ai convegni tenutisi nell’Aula Nievo di Palazzo Boche domenica ai numerosi eventi svoltosi per le vie del centro storico. 
I momenti culturali si sono aperti venerdì 13, al Centro Altinate / San Gaetano con il vernissage della mostra “Sensuability: ti ha detto niente la mamma?”, l’esposizione che vuole abbattere gli stereotipi e i pregiudizi sulla sessualità e disabilità.

Sabato mattina, Palazzo Bo ha ospitato il convegno “Barriere e integrazione: da dove partiamo e dove vorremmo arrivare”, nel quale si è parlato di barriere architettoniche e sociali, turismo accessibile, inserimento lavorativo e servizio sociale. “Essere presenti – ha spiegato Anna Zeviani, tra i relatori in rappresentanza della Fondazione Oggi e Domani – ci ha permesso di presentare il Progetto PRO – Potenziamento Risorse per l’Occupabilità, che stiamo sviluppando con il sostegno di Fondazione Cariparo e in collaborazione con Ulss 6 Euganea, Ulss 5 Polesana, Confcooperative Veneto e Legacoop Veneto, e con un ampio partenariato.L’iniziativa mira a potenziare le competenze professionali e ad agevolare l’inserimento lavorativo delle persone con disabilità delle province di Padova e Rovigo, iscritte alle liste del collocamento mirato presso i rispettivi Centri per l’Impiego. In concreto, i beneficiari del progetto svolgeranno attività di tirocinio retribuito per un massimo di 18 mesi presso le cooperative sociali di tipo B aderenti all’iniziativa”.

A seguire, la sessione “Qualità della vita, tra strumenti a disposizione e diritti esigibili” ha approfondito invece temi come il Progetto Individualizzato, cardine della riforma sul riconoscimento dell’invalidità e della legge 104, in sperimentazione dal 2025, legge Dopo di Noi, affettività e sessualità e disabilità, diritto allo studio e di fine vita. “L’obiettivo – ha spiegato l’avvocata Laura Andrao – è stato quello di parlare di tutela della persona con disabilità, con uno sguardo alla legislazione attualmente in vigore. A questo proposito è importante chiarire che cosa sia ilProgetto di Vita Individualizzato, sancito dalla Legge 328/2000, che delinea tutti i desideri e i bisogni delle persone con disabilità con l’obiettivo di creare un supporto nel garantirli e realizzarli. Questo è uno strumento importantissimo nelle mani del soggetto in primis, ma anche per le famiglie, pergarantire l’autodeterminazione della persona con disabilità, per aumentarne la qualità della vita e affinché sia a tutti gli effetti ‘cittadino del mondo’”.

Grande affluenza, poi, domenica per la parata del Disability Pride, con oltre 300 partecipanti – tra associazioni, rappresentanti delle istituzioni e cittadini di ogni età – che hanno sfilato per le vie del centro storico di Padova portando alta la bandiera dell’orgoglio disabile, accompagnate dall’Orchestra di Cartone, un gruppo musicale composto da una cinquantina di ospiti dell’OPSA – Opera Provvidenza Sant’Antonio di Padova, che si sono costruiti i propri strumenti da soli, con cartone e cartapesta, e che interpretano brani musicali su una base registrata.
“Il progetto di Musicoterapia – ha spiegato il coordinatore dell’orchestra, il musicoterapista Andrea Pumarolli – è nato nel 2017 con l’obiettivo di vivere una delle cose più belle della musica, quello di poter suonare insieme, esprimendosi davanti ad un pubblico proprio come oggi. I nostri strumenti sono delle vere e proprie opere d’arte, create con materiale di riciclo dagli stessi suonatori. Questa è la nostra ventiquattresima performance ed è particolarmente importante perché riusciamo con la musica a dare spazio all’espressione, dove tutti possono esprimersi e possono partecipare attivamente alla vita culturale della città di Padova”.

La festa è continuata tutto il pomeriggio in Piazza delle Erbe, con momenti di condivisione, sperimentazione e intrattenimento attraverso sport inclusivi (danza, boxe, hockey in carrozzina, scherma, tennis da tavolo, briscola e calcio balilla), possibilità di provare carrozzine, biciclette e di sperimentare percorsi accessibili per chi ha una disabilità sensoriale e fisica.

Ci sono stati, poi, momenti seri ma anche spazio alla comicità, che ha permesso di affrontare il tema della disabilità con ironia. A intrattenere gli avventori di Piazza delle Erbe ci ha pensato Laura Formenti, attrice di stand-up comedy cieca da un occhio. “La comicità e l’umorismo – ha commentato Formenti – sono due ottimi modi per parlare di disabilità e per riderne insieme”
La conclusione della manifestazione ha visto protagonisti i Terconauti, un esuberante trio artistico che si esprime tramite video web, tv, teatro, fumetti e libri, che si è esibito in una divertentissima raccolta di sketch comici “Una storia di autismo normale”.

Il Disability Pride – ha commentato l’assessora al Sociale del Comune di Padova, Margherita Colonnello – celebra l’orgoglio di tutte le persone di esprimersi nella loro diversità e Padova è orgogliosa di ospitarlo. Sono fiera di accogliere tutte le persone che hanno riempito di proposte, colori e idee le nostre strade e piazze e ci chiedono di cambiare per il meglio: per una città più inclusiva, accessibile, giusta, a misura di tutti e di tutte”.

“Insieme alle associazioni del territorio – ha detto la consigliera Sonia Brescacin, presidente Commissione sanità e sociale della Regione del Veneto – condividiamo l’obiettivo di lavorare insieme poiché ogni persona che incontra un disagio di qualsiasi tipo possa trovare la giusta risposta e la corretta presa in carico. Sono infatti convinta che la comunità locale, quindi il mondo delle associazioni e tutta questa piazza, possa e debba essere il vero fulcro per pensare a costruire un sistema di rete di servizi che renda concreta la prospettiva della vera inclusione, offrendo risposte sempre migliori”.  

“La malattia esiste oggettivamente, la disabilità invece esiste perché lo vogliamo noi”. Con questa provocazione Manola Tasinato, direttore dell’Unità disabilità e non autosufficienza del Distretto Padova Sud ha aperto il suo saluto al pubblico di Piazza delle Erbe. “Non esiste la disabilità – ha proseguito Tasinato – esistono le persone con disabilità, che hanno alcune abilità in meno ma ne hanno molte altre che tendiamo a non vedere. Invece di concentrarci su quello che c’è dovremmo focalizzarci su quello che c’è”.

Il Disability Pride Padova continua: fino al 22 settembre sarà possibile visitare gratuitamente la mostra “Sensuability: ti ha detto niente la mamma?”, organizzata dal network di associazioni promotrici dell’evento, in collaborazione con il Centro antidiscriminazioni Lgbt+ “Mariasilvia Spolato”, l’Associazione Nessunotocchimario e il Comune di Padova (presso il Centro culturale Altinate / San Gaetano dal lunedì al sabato dalle ore 8:00 alle 19:00 e la domenica dalle 10:00 alle 19:00).

Il Disability Pride Veneto è realizzato con il contributo di Decathlon, Fisioterapia Medica Studi e Ricerche, Fondazione Cariparo, Invictus Padova, Ortopedia Antoniana, Reale Mutua e Scalise Servizi; con il sostegno di Centro Medico di Fisioterapia, Centro Medico Magenta, Fondazione Oggi e domani, Pegasus Medical e Serenity.

L’evento ha ottenuto il patrocinio di Alleanza Malattie Rare, Comitato Italiano Paralimpico (CIP), Comune di Padova, Comitato Unico di Garanzia (CUG) Università degli Studi di Padova, Dipartimento di Scienze Politiche, Giuridiche e Studi Internazionali Università degli Studi di Padova, Ordine degli Assistenti Sociali del Veneto, Ordine degli Psicologi del Veneto, Osservatorio Malattie Rare, Patto per lo Sviluppo di un Nuovo Welfare, Provincia di Padova, Regione del Veneto, Ulss 6.

fonte Disabili.com

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